,44 CRONOLOGIA STORICA Per levare al duca di Borgogna ogni pretesto d’intorbidare la loro contea, Filippo ed Alice, con atto del illese di aprile 1270, redimettero tutti i diritti che egli teneva su quella- provincia non che quelli pretendeva tenervi in virtù della cessione che gli avea fatto Beatrice d’ Orlamonde, ma coll’atto stesso Dole rimase sotto la dipendenza feudale del duca (V. 1 duchi di Borgogna). Nel 1271 Alice fondò a Po-ligni un convento di Domenicani. Questa principessa finì i suoi giorni i’8 marzo 1278, giusta Guichenon,. e fu seppellita a Charlieu. Dal suo primo matrimonio nacquero cinque figli, Ottone, Rinaldo che sposò la erede di Montbe-liard, Giovanni sposa di Margherita contessa di Ferrette, Ugo signore di Port-sulla-Saona cc., Stefano canonico di Be-sanzone, morto a Roma il 4 aprile 1299, e sette figlie, la cui primogenita Alice sposò il conte di Kiburgo , Guiete la seconda si maritò a Tommaso di Savoja conte di Morienne. Col suo testamento del mese di novembre 1278 la contessa Alice avea ordinato che Ottone suo primogenito le succedesse nella contea di Borgogna. Le sopravvisse per sett’anui Filippo di Savoja suo sposo, da cui non ebbe prole. OTTONE IV 0 V, detto OTTONINO. L’anno 1279 OTTONE, primogenito di Ugo e di Alice, succedette a sua madre nella contea di Borgogna in virtù del suo testamento. Premuroso di conservare la sua autorità costrinse i suoi vassalli a recarsi a riconoscerlo formalmente. Roberto II, duca di Borgogna, suo cugino, gli die’1’anno stesso lettere con cui si obbligava ad assisterlo prò e con-tra ognuno, eccettuato contra Giovanni cónte di Auxerre c signore di Rochefort se avesse avuto briga contra il conte di Borgogna e volesse riportarsi in diritto al detto duca [Mss. du roi, n.° 9420, fol. 8, v.°). Il conte di Ferrette venne l’anno stesso a fare omaggio ad Ottone, c quello di Neuchatel vi si recò nel 1280. In parecchi incontri si mostrò luminosamente affezionato alla Francia. Nel 1282 egli passò in Italia alla testa della sua nobiltà per far vendetta dei Francesi, trucidati nella sanguinosa giornata dei vespri siciliani. Una lite insorta tra Ottone e il vescovo di Basilea