334 CRONOLOGIA STORICA LUIGIA di CLERMONT con FRANCESCO di BELLAI poi con ANTONIO di CRUSSOL. L’anno i54<) LUIGIA di CLERMONT succedette a sua madre Anna di Iiusson nella contea di Tonnerre tanto per sua parte che per gii acquisti fatti da’ suoi fratelli e sorelle. Ella sposò, i.° nel 1538 FBANCESCO di BELLAI principe di Yvet'ot, da cui ebbe Enrico morto nel 1554 un 3,1110 dopo il padre; 2.° nel i556 ANTONIO di CRUSìOL visconte d’ Uzes, in favore del quale il re Carlo IX eresse in ducato quella viscontea con lettere date a Mont-de-Marsan nel mese di maggio i565. Ella rimase vedova un’altra volta il i5 agosto 1573 senz’aver avuto figli dal suo secondo sposo, c morì nel i5g(i in età di circa novantadue anni. Durante il regno di quella contessa succedettero in Tonnerre avvenimenti che meritano venir riferiti. Nel i54a il re Francesco I giunse a Tonnerre colla sua corte e passò ivi dicci giorni ne’quali ricorse la festività di Pasqua. Durante il suo soggiorno egli die’udienza ad un ambasciatore del re Carlo V che gli dichiarò guerra nella gran sala dell’ 0-spitale. Prima del suo partire il monarca concedette a Giovanni Stuart, luogotenente della sua guardia scozzese, l’onore di recarsi a pranzo alla sua casa di Fontaine-Geri nuovamente edificata. L’anno 1553 (N. S.) gli abitanti della città e contea di Tonnerre ottennero con sentenza 11 marzo 1’ esenzione e franchigia dai landemii e vendite che il conte Francesco di Bellai pretendeva a lui doversi come censi di vendita ereditaria. Nel 1556 il martedì 8 luglio fu ridotta in cenere tutta la città di Tonnerre ad eccezione dell’ospitale; non già per caso fortuito, essendosi scoperti gli autori dell’ incendio e condannati parecchi alla pena del taglione' La precipitanza con cui furono dagli abitanti rifabbricate le case non permise loro di mantenerne la lineazione, e da ciò procede l’irregolarità delle strade di Tonnerre. Questa città era appena ristabilita quando gli abitato'1 dovettero, attese le circostanze, provvedere alla sicurezza delle novelle loro abitazioni. Addetti alla vera religione e ie-deli al proprio re, aveano a temere invasione per par,e