CRONOLOGIA STOEICA FRANCESCO ili LORENA primo principe di Joinville. L’anno i55o FRANCESCO di JOINVILLE di LORENA, primogenito di Claudio, nato nel castello di Bar il 17 febbraio i5ig, chiamato, vivente suo padre, M. d’Aumale, gli succedette nella baronia di Joinville come pure nel ducato di Guisa e nel marchesato di Mayenne. Il valore che aveva coperto di gloria molti de1 suoi maggiori, non fu a suo riguardo se non una tenue prerogativa, giacché egli riuniva in sé tutte quelle che formano un principe amabile, un uomo di stato ed un eroe. La prima occasione , in cui si distinse fu all’assedio di Montmedì l’anno i54a. Egli dié soccorso l’anno dopo a Landrecies assediato da Carlo V; e nel i544 marciò sotto le insegne di suo padre in aiuto di Saint-Dizier. Essendo l’anno stesso all’assedio di Bou-logne, riportò nella faccia un colpo di lancia pericoloso di cui guarì fortunatamente. Il re Enrico II che l’onorava di sua singolare affezione, eresse nel ia5^ a favor suo la baronia di Joinville in principato. La difesa di Metz, a lui affidata l’anno stesso, gli diede occasione di spiegare il suo eroismo col più grande splendore. Sostenne con abilità pari al valore, dal 31 ottobre fin verso il 20 gennaio seguente, tutte le forze dell’ impero che Carlo V avea raccolte davanti quella mal fortificata piazza, gli fece perder più di trentamila uomini nelle sue sortite e Io costrinse in fine a levar vergognosamente l’assedio. Ma ciò che coronò ben degnamente questa gloriosa difesa si fu la generosità di cui usò dopo la ritirata dell’ imperatore verso que’ soldati che a motivo del rigore del freddo o delle ferite non poterono seguire il loro monarca. Lungi di farli citare all’e-sempio di qualche generale di quei tempi infelici, egli H ricevette con umanità e li fece trattare come i suoi: ciò che non fu senza ricompensa, poiché l’imperatore avendo espugnata d’assalto Tereuenne il 20 giugno 1553, i Francesi che difendevano la piazza « trovandosi in procinto, » dice Brantome, dì esser fatti a pezzi come lo permette » l’arte e l’uso della guerra, si avvisarono tutti di gridali re : Buona guerra , compagni ; rammentatevi lei eorte-» sia di Metz. Subito gli Spagnuoli cortesi che favevano