DEI CONTI DI NEVERS a85 recò al re, e dopo avergli fatto ogiaggio delle sue terre ottenne il levo di mano della confisca con lettere-patenti date a Gisors il i3 settembre 1317 (Coquille). Egli trovavasi allora assai male coi suoi vassalli del Nivernese. I nobili ed il clero stanchi delle vessazioni de’suoi ufficiali erano già ricorsi in appello al parlamento perchè venissero represse. Nel i3ao recatosi a Parigi il padre di Luigi per trattare di pace, vi condusse il figlio a cui si propose di restituire le sue terre di nuovo confiscate qualora seguisse il suo matrimonio colla figlia del re. Luigi non lasciò a parte verun maneggio per eludere la proposizione, ma il legato ch’e-rasi fatto mediator dell’accordo, l’obbligò il 5 maggio di adattarvisi, e perchè non potesse disdirsi si celebrò il matrimonio il 22 luglio dell’anno stesso. Qualche tempo dopo, mentre ritornava a Parigi, fu arrestato d’ordine di suo padre, perchè, accusato di aver tentato di avvelenarlo; e mentre lo si teneva rinchiuso nel castello di Rupelmonde isti-tuivasi il suo processo. Un Guglielmita suo confessore e i suoi domestici furono posti alla tortura, ma inutilmente, nulla essendo stato provato; come avrebbe potuto esserlo, giusta il continuatore di Nangis, se si avesse voluto informare a sua discolpa; ma la trama non erasi ordita se non per escluderlo dalla contea di Fiandra e farla passare in Roberto di Chassel suo fratello. Il padre nondimeno sem- Ìre costante ne’suoi sospetti non acconsentì di porlo in beltà se non a'condizione che lui vivente non più rientrerebbe in Fiandra. Al che essendosi il conte Luigi adattato non senza gran ripugnanza, si recò a Parigi nel febbraio 1322, ove morì di languore il 22 luglio successivo e fu seppellito ai Francescani. Da Giovanna sua moglie (vivente ancora nel i325) lasciò Luigi lì, che segue, e Giovanna di Fiandra moglie di Giovanni diMontfort duca di Bretagna. LUIGI II di CRECI. L’anno i322 LUIGI, detto di CRECI, succedette quasi nello stesso tempo a suo padre Luigi nelle contee di Nevers e di Rcthel non che nella 'baronia di Donzi, ed a suo avolo Roberto III nella contea di Fiandra. Nel i335 condannò Giovanni di Loisi signore di Crux ,■ convinto di aver bat-