DEI CONTI DI DREUX 563 ROBERTO II. L’anno 1184 ROBERTO, primogenito tli Roberto I, gli succedette nella contea di Dreux per tradizione che glie ne fece il padre quattr’anni prima della sua morte; dalla qual epoca questi non prese altro titolo che quello di conte di Braine, e come tale è qualificato nella più parte dei documenti. Parti Roberto II nel 1190 per Terra-Santa col re Filippo Augusto, e si trovò all’assedio d’Acri, alla cui presa ebbe gran parte, come viene asserito da parecchi storici. Ma Raule di Diceto, decano di Londra, narra di lui un tratto assai ignominioso che gli era stato riferito da Guglielmo suo cappellano intervenuto a quella spedizione. « Anserico di Montreal, die’ egli, trovandosi in » punto di morte,- dichiarò aver formata col vescovo di » Beauvais, il conte Boberto suo fratello, Guido di Dam-» pierre, il langravio e il conte di Gueldria, la cospirazione » di tradire i crociati per l’esca di trentaduemila besanti v e cento marchi d’oro dati loro da Saladino ». Ignorasi se gli accusati siensi giustificati, o se fu preso piuttosto il partito di lasciar l’accusa nell’obblio. E certo però che Roberto non era molto coscienzioso. Il re Filippo Augusto studiando pretesti per onestare il suo divorzio colla regina Ingeburge, Roberto fu uno dei testimoni che giurarono nel-P assemblea tenutasi a Compiegne nel 1193 essere Inge-burge parente d’Isabella prima moglie del monarca (Rog-giero ai Hovcd.cn). Nel 1196 egli coadiuvò Filippo Augusto ad impadronirsi del castello d’Aumale, di cui gli fu poscia affidata la guardia in guiderdone de’suoi servigi, e nel 1204 lo servi collo stesso zelo e collo stesso buon successo all’assedio di Rouen. L’ anno iao5 Roberto e sua moglie Yolanda presiedettero alla formazione del processo di alcuni eretici stati scoperti presso Braine, tra’quali un pittore celebre in tutta Francia di nome Nicola, che furono condannati al fuoco e pochi giorni dopo giustiziati (dir. manus. Bill. R., n.° 5on). L’anno 1206, Roberto volendo far edificare una fortezza nel suo parco di Fere nel Tardenois, eh’ era un de’suoi allodii, nc chiese permissione a Bianca contessa T. XI. 36