io8 CRONOLOGIA STORICA il suo liberatore, che nel ¡44° Pagò pel suo riscatto la somma di quattrocentomila lire (i) e gli corse incontro sino aGrave-lines. La conferenza dei due principi offrì lo spettacolo il più commovente. Si abbracciarono più volte, si strinsero l’un contro l’altro, ed inondati da quella pura gioia di cui sono suscettivi gli animi generosi, essi non poterono testificarla che coi loro sguardi. Lunga pezza stettero in questo silenzio es- firessivo, che può dirsi 1 eloquenza del cuore. Il duca d’Or-eans fu il primo a romperlo esclamando : In fede mia, mio caro cognato e cugino, devo amare più di tutti gli altri prìncipi di questo regno sì voi che la mia cara cugina, vostra sposa, giacché senza di voi e di lei sarei sempre rimasto nelle mani de’ miei avversari, nè poteva trovare migliori amici di voi (L’ab. Garnicr,Ilist. de Fr., tom. VIII in 4.°, pag. i45 ). Da Gravelines Filippo condusse il duca d1 Orleans a Saini-Omer, ed ivi suggellò la loro riconcilia-verso il giorno di Sant’Andrea Maria luti (2) che valevano all’incirca trentacinque soldi ciascuno. L’amicizia tra questi due principi rimase invariabile. L’anno i442 Filippo avendo approvato il risentimento che mostrava il duca d Orleans per la poca influenza che se gli dava nel governo, formarono insieme una lega in cui trassero tutti i principi, e avendoli raccolti a Nevers vi pubblicarono un manifesto che domandava la riforma dello stato; ma la saggezza del re prevenne le conseguenze della congiura facendola dileguare quasi al suo nascere. L’eccessivo riscatto che Filippo avea imposto al duca Renato era tuttavia da pagarsi, quando nel 14-4^ s' tenne a Chalons sulla Marna un celebre congresso per chiarire alcuni articoli del trattato d’Arras che andavano soggetti a difficoltà. Vi si recò la duchessa moglie di Filippo mu- (1) Tremilioni settecentottantasettemila novecento lire moneta del giorno d’oggi. (2) Il re d’ Inghilterra Enrico VI quando era padrone di Parigi fece coniar dei saluti cb* erano d’oro fino e del taglio di sessantatre al marco} quindi centomila doveano pesare milacinquecentottantasette marchi, due oncie, tre grossi e ventiun grano, che in ragione di ottocentoventotto lire, dodici soldi il marco darebbero oggidì un milione trcccntoquindicimila due con tot rent ascile lire, diciannove soldi e due denari. Cleves cui dottò con centomila sa~