DEI CONTI DI BAR-SULLA-SENNA 351 Senna, la prima eolio sposare il conte Rinaklo, e la seconda Milone iil fratello e successore di Rinaldo (V. i conti di Ncvers e di Tonnare). Azcka rimasta superstite al suo sposo conservò la signoria di Bar-suIla-Senna, e la trasmise ad Ugo Rinaldo conte di Tonnerre suo figlio che fu vescovo di Langres dal io£>5, epoca della morte di Arduino suo predecessore e cugino, sino, all’anno io85, in cui egli pure cessò di vita. Non appartiene al nostro scopo di tracciar (|ui tutta la condotta episcopale di questo prelato. Ugo di Mavigni lo dice eloquente e versato nel greco e nel latino, e 1’ abazia di Saint-Michel di Tonnerre lo annovera tra i suoi benefattori, avendole l’anno 1068 dato la chiesa di Saint-Colombe con una. carta che sottoscrisse Guglielmo I conte di Nevers e di Tonnerre marito di sua zia •Ermen-girde in un a Rinaldo suo figlio (Gali. Clir. nov., tom. IV, inst. col. i45). L’anno stesso dopo aver ristaurata la chiesa parrocchiale di Bar-sulla-Senna, fondata dai suoi antenati e dedicata sotto l’invocazione della Trinità, ne affidò il servizio a quell’ abazia e la eresse in priorato dotandolo di parecchi fondi, tra cui due molini sulla Senna, perchè avesse a goderne dopo la mQrte di sua madre (V. Milo-nc III conte di Tonnerre). L’anno 1072 diede all’abazia di Moutier--en-Dcr il suo feudo di Pothemont col consenso di Gualtiero conte di Brienne, da lui chiamato suo erede, di sua moglie Eustachia detta anche Adelina sorella del prelato, e dei loro figli, l’uno dei quali Engilberto si trova tra- i soscrittori della carta (Gali. Chr. nov.} tom. IV, inst. col. 146). Questo figlio abbracciò poi la vita religiosa come si scorge dalla carta di donazione fatta da suo padre l’anno io85 a Moleme di alcuni fondi posti a Radonvillicrs col consenso di sua moglie Adelina e de’suoi figli Tebaldo, Guido ed Engilberto monaco di quella abazia (Cartul-Molism. ). Delle liberalità di Ugo Rinaldo fu a parte anche l’abazia di Poutieres; ma-avendo poscia voluto ledere il suo privilegio di esenzione, trovò uua resistenza che lo fece sdegnare. Orgoglioso della sua estrazione dalle famiglie di Tonnerre e di Bar-sulla-Senna, volle, secondo un antico memoriale, vincerla a viva forza , e quindi raccolti i soldati scassinò le porte del monastero ritrovate chiuse, fe’manbassa di quanto incontrò, e pose il fuoco non