%2 CRONOLOGIA STORICA, NIVELONE. NIVELONE o NEBELONG, secondo di questo nome, figlio di Childcbrando II e discendente in sesto grado da Sant’Arnoldo, era nell’853 conte di Vexin. A quest’epoca, come si disse, i re di Francia deputavano commissari nelle provincie e nelle contee per informarsi degli abusi, farne rapporto al lor consiglio e riformarli. Veniano eletti nell’ordine ecclesiastico e tra i principali conti \ ma siccome questi conti non poteano riformarsi da sè stessi, scambia-vansi i loro dipartimenti mandandoli gli uni presso gli altri. In tal guisa mentre Carlo il Calvo nell’853 inviava nel Vexin Ingelevin e Gautcel signori laici con Luigi abate di Saint-Denis ed Irmenfreddo vescovo di Beauvais, Nivelonc dal suo canto fu spedito con altri due nel Nivernese (Bouquet, tom. VII, pag. 608 e seguenti). Nell’864 fuesto conte annuì alla donazione fatta da Carlo il Calvo all’abazia di Saint-Denis di un possedimento situato nel Vexin presso Pontoise. Nulla prova meglio esser egli stato conte proprietario e in qualche guisa indipendente, quanto la necessità in cui si trovò il re di ottenere il suo consenso per disporre di alcuni piccoli fondi posti nella sua contea: Quasdam nostri juris regulas, dice quel monarca, conscnticnte Nwe-longo comite contulimus . . . in pago Vilcassino, in loco qui dicitur Pontisara, ijuac noscuntur hactenus attinuisse comitatui Viicassinensi (Felibicn , Hist. S. D. ,preuv., n.° 96; Bouquet, t. Vili, pag. 58g). La specie d’indipendenza di cui godeano que’conti, non impediva però ai re francesi di mantenersi nel possesso del diritto loro di accordare alle chiese immunità che consistevano nell’ esenzione dalla giurisdizione di que’medesimi conti. Lo stesso Carlo il Calvo concedette nell’869 alla chiesa di Saint-Denis la facoltà d’istituire un mercato a Cormeilles coll’esenzione da ogni diritto e giurisdizione del cont*^ visconte ed altri suoi uffiziali, absque ullius comitis . . . participatione, swe vicecomitis aut juaicis introductionc, vel edam cujuscumquc rem publicam administrantis respeclu (Doublet, Hist. de S. D., pag. 804; Bouquet, ib., pag. 616). Da ciò conosciamo clic sin d’allora eranvi visconti di Vexin.