DEI CONTI DI VEXIN 597 restituiva l’abazia di San-Giovanni alla chiesa d’ Orleans (MobilAnn. S. Ben., toni. Ili, pag. 624; Bouquet, t. IX, pag. 733). Nel 985 trovandosi ad Amicns per malattia di Guido suo secondogenito, giudicò una quistione insorta tra l’abazia di Corbia e i visconti Roricon e Saxwalon ( Ma-bil., Ann. S. Ben., tom. IV, pag. 28; e Tabul Corbeiens). Nel 987 egli appose la sua firma al privilegio accordato a quel monastero da Adalberon arcivescovo di Reims, e gli diede il villaggio di Mcricourt col patto di somministrar i ceri pelle sue esequie (ibidem, pag. 40i dal che può inferirsi con molta vcrisimiglianza sia egli morto poco dopo. Avca sposato, non dopo il g65, Èva figlia ed erede di Lan-dri conte di Dreux, e perchè avea per ragione materna la contea d’ Amicns, lo si vede ora intitolato comes Ambia-nensis , ora comes Dorcassinus^ ma il più di sovente Comes senza altro aggiunto. Quest’ ultimo titolo accennava forse il Vexin eli’ era il suo patrimonio principale e paterno, non essendoci riuscito di rinvenire in verun titolo di’ egli si qualificasse per comes Vilcassinensis. Ebbe quattro figli, Gualtiero che segue, Guido vescovo di Soissons, che in un al vescovo di Beauvais fu dato in ostaggio pel re Luigi IV al duca di Normandia, Raule c Gollrcdo, le cui particolarità sono sconosciute. « GUALTIERO II. GUALTIERO cognominato il BIANCO, successore di Gualtiero I suo padre, ebbe come i suoi avi l’avvocazia di Saint-Dcnis e delle abazie di Saint-Germain-des-Pres e di Jumiege, del qual titolo abusando vessò i monasteri che ricorsero alla sua salvaguardia; ma per istrana bizzarria con una mano dava agli ecclesiastici ciò che toglieva loro con l’altra. Nel 995 restituir fece alla chiesa di Saint-Crepin in Valois un possedimento usurpato da suo fratello Baule, c nel 997 sottoscrisse unitamente a Guido conte di Pon-tliieu e ad Ugo conte di Meulent una carta del conte Bou-chard a favore dell’abazia di Saint-Valeri (Mabil., Ann. S. Ben., tom. IV, pag. 95, 122 e 690). Avendogli i religiosi di Jumiege fatto dono di un bellissimo libro, egli nel 1006 ne li rimunerò coll’csentuarc dai diritti fluviali i loro bat-