CRONOLOGIA STORICA come il difensore della religione e il liberatore della patria. 11 re cui venne a presentarsi, lo rimproverò per la sua disobbedienza alla lettera scrittagli; ma il duca protestò non averla altrimenti ricevuta, e di fatti essa non gli era pervenuta (i). Il 12 del mese stesso è memorando per la giornata delle barricate, in cui dipcndette da Guisa di rendersi padrone della persona del re ove avesse avuto l’audacia di tentarlo. Ma il suo potere accelerò la sua perdita, c fu acciecato da una riconciliazione che non poteva esser sincera. Raccolti gli stati a Blois, vi assistette a malgrado il suggerimento avuto di non intervenirvi , e neglesse 0 disprezzo anclie gli avvertimenti eh’ egli ebbe sui disegni formati contra la sua vita. Troppo addentratosi per poter retrocedere, preferì di affrontare la morte piuttostochè abbandonare i suoi partigiani, e vittima di un falso punto d’onore c di una fermezza fuor di luogo, fu pugnalato alla porta del gabinetto del re il 23 dicembre i588. La stessa fine ebbe il Cardinal suo fratello, che il giorno dopo perì trafitto per ordine del re (V. il regno di Enrico 111). «Il duca Enrico, dice l’abate le Laboureur, ebbe sì » eccellenti prerogative di corpo, di spirito e di coraggio, » che non può farsi il suo elogio senza piangere sul suo » destino e senza studiarsi di scusarlo per quello stesso « sentimento per cui al suo tempo dicevasi che gli ugonotti » appartenevano alla lega quando lo guardavano in faccia. » E di fatti non può leggersi la sua storia senza ammirare » la fierezza che manteneva alla corte e quel così facile e » grazioso accesso che gli iacea suoi i cuori di tutti coloro » che lo avvicinavano e che il rendeva l’idolo del popolo » ( Gen. manuscr. de la. M. de Lorrame). Mesceva però a qualità così belle grandi difetti. Non si può negargli magnanimità, valore, generosità, ma avea più vivace imaginazione che giustezza di spirito. Fu rimproverato mancar di delicatezza e di essersi, a malgrado della sua fierezza, abbassato ai vizii de’cortigiani. La sua passione era quella di dominare : difetto che lo fece odiare (j) Conveniva pagare venticinque scuili al corriere portatore ilella lettera die conteneva il divieto. Non essendosi trovato, la lettera fu depositata alla posta, c non giunse a Soissons che dopo la partenza del duca.