DEI CONTI DI CHALONS-SUR-SAONA 171 lons cui trasmise a’suoi discendenti. Era la contea di Au-xonnc un feudo sotto la giurisdizione del priorato di Saint-Vivant di Vergi, e questo monastero vi possedeva diversi fondi e diritti 0 risérbatisi al momento della infeudazionc, o dappoi acquistati. Per porre il tutto in sicurezza, il conte Giovanni e suo padre Stefano alcuni giorni dopo la permuta soscrissero ciascuno per loro parte al priore ed al convento di Saint-Vivant un atto di riconoscimento della dipendenza della contea di Auxonne (1) verso il loro monastero e dei (1) Auxonne, Assona, Assonium e Axonia^ città sulla Saona tra Pigione e Dole, c la capitale ili una contea che fu soggetto di lunghi contrasti tra i duchi e i conti di Borgogna •, la sua origine risale più in là di quanto comunemente si crede. La cronaca di Beze ci fa sapere ( Spicil., tom. I, pag. 492 ) c^ie >1 duca Àmalgario comandante in Borgogna sotto il re Clotario II diede circa il 614 il borgo o villaggio d’Auxonne con altre terre a sua figlia Adalsinde per dotazione del monastero di San-Martino di Besanzone di cui era abadessa. Ma costretta qualche tempo dopo dalle traversie incontrate ad abbandonare quel ritiro, si portò colla sua comunità in cerca di asilo presso Valdalene suo fratello abate di Beze, e non vedendo più speranza di ritornare al suo monastero, ella nel 652 cedette tutti i beni, e tra questi Auxonne (Villam Assonam) e Pontallier ( Potentiavum), all’abate Valdalene, facendo ratificare tale cessione dalle sue religiose e da Adalrico altro suo fratello (ibid., pag. 495). Ma l’abazia di Beze non conservò lunga pezza Auxonne e perdette il diritto che vi avea in un saccheggio in cui andarono dispersi i suoi titoli. Non n’è fatto cenno nel diploma ottenuto da Valdalene nel 658 dal re Clodoveo II, detto anche Clotario, per confermar la cessione fattagli da Adalsinde (ibid., pag. 698), nè si sa che cosa sia avvenuto di Auxonne sino all’868 nel quale Fulcio Agilmar, vescovo di Glermont, della famiglia dei conti d’Amans, fondò presso Bilei, eh’è detto vicino ad Auxonne, un monastero per deporvi le reliquie di San Vivante discepolo di Sant* Ilario e state sottratte al furore de5 Normanni. Ma quivi non rimasero lungamente avendosi dovuto di subito ritirarle all’avvicinarsi di quegli stessi barbari che arsero il monastero. Si vede però sorgere un nuovo monastero di San Vivante che ci somministra più lumi sulla città e sul paese di Auxonne: esso fu fondato nell’892 da Manasse di Vergi per consiglio di Valon suo fratello vescovo d’Autun; e per porlo al coperto da ogni insulto nel caso d’invasione, lo locò sotto la sua fortezza,..piazza imprendibile, presso Nuits in Borgogna. Tra i fondi di cui fu dotato questo stabilimento si trova il luogo di Auxonne, che fu poscia infeudato ai conti di Borgogna 0 di Macone, come dichiara il conte Stefano nell’ omaggio da lui reso al duca di Borgogna nel 1237: X)nod prior el conventus Sancti Vivenlii de Vergcio tale jus liabuerant apud Assonam quod pracdecessores mei a dicLo priore el conventu tenuerant in feodum.