CRONOLOGIA STORICA principale oggetto delle sue liberalità quella di Besanaone, le abazie di San-Benigno di Digiope e di Flavignì, e il monastero di Vaux (V. Hilduin contedi Rouci). GUGLIELMO I detto il GRANDE. L’anno io57 GUGLIELMO, detto il GRANDE e TESTA-ARDITA, succedette a Rinaldo suo padre, vivente il quale qualificavasi conte di Borgogna sino dal 1049; s*n tl’allora sostenne guerra per dieci anni contra Guido suo fratello, il quale essendo stato spogliato della contea diBrion-ne da Guglielmo il Bastardo, duca di Normandia, per delitto di ribellione, crasi riparato in Borgogna c studiava con ogni sorta di mezzi di spogliare alla sua volta Guglielmo il Grande; ma questi sconfittolo in più scontri lo astrinse alla per fine di sgombrar dal paese ( Duchesne , Script. JVorm., pag. 180). Non solo Guglielmo difese il suo patrimonio, ma lo aumentò considerabilmente mercè il maritaggio contratto con Stefanina crede della contea di Vienna, e colla donazione fattagli nel 1078 di quella di Macone da Guido suo cugino die si ritirò a Cluni. Molt’atini prima di quest’epoca Guglielmo avea fatto un viaggio a Roma col conte di Saint-Gilles sotto il pontificato di AlessandroII, al quale aveano entrambi solennemente promesso sulla tomba dei SS. Apostoli di prender la difesa di San-Pietro ogni qualvolta ne fossero richiesti. Così rileviamo da una lettera di Gregorio VII successore di Alessandro scritta a Guglielmo il 2 febbraio 1074 (V. S.) per pregarlo ed incaricarlo di eseguire la promessa col condurgli un esercito a soccorso della romana Chiesa oppressa dai Normanni stabilitisi in Italia (Gregorio FU, 1. 1, epist. 4^)-i ma non sembra siasi arreso alle sollecitazioni del papa. L’ anno 1076 la vigilia di Natale Guglielmo accolse con pompa l’imperatore Enrico IV, suo pronipote dal Iato materno, a Besanzone, donde poscia lo accompagnò sino alle frontiere di Savoja. Rccavasi il monarca in Italia ed erasi trovato alla necessità di prendere la strada della Borgogna per aver sentito che i duchi Rodolfo, Welfio e Bertoldo di lui nemici s’ erano impadroniti di tutti i varchi di Lombardia detti -le Chiuse e