DEI CONTI DI SCIAMPAGNA 4*3 Hasting gli avea accordato quel beneficio nella guisa stessa che alcuni ansi prima avea data la Frisia al normanno Go-freddo. Ma avendo poscia fatto assassinare quest’ultimo dopo averlo confinato in un’ isola del Reno, ridestò con questo atto di perfidia il furore dei Normanni e cagionò la diffidenza nello spirito di coloro che aveano fatto accomodamento con lui. Rollone essendo entrato per la Senna venne a portare l’assedio a Rouen, di cui s’impadronì nell’885, e di là si avanzò verso Parigi. L’imperatore inviogli Hasting per indurlo a cessare da’ suoi saccheggi, ma nulla potè ottenere. L’armata francese comandata dal duca Renaldo era allora alla vigilia di venire alle prese coi Normanni, ma ebbe la peggio nella battaglia seguita il giorno dopo ove essi rimasero vincitori. Tebaldo profittando di queste occasioni andò a ritrovare Hasting e venne al punto di persuader- lo che l’imperatore gli avesse preparata la sorte di Gofreddo supponendolo d’intelligenza coi Normanni. Hasting sbigottito vendette la sua città di Chartres (i) a Tebaldo per la somma da esso offertagli, fece denaro di tutto e uscì dalla Francia in secreto per non più ricomparirvi. Hastiìigus , dice Alberico (ad an. 904), prae timore vendita Theo-baldo eivitate Carnotena clam diseessit et post in Francia non est visus. Così fu che Tebaldo unì Chartres alla sua contea di Tours. Estese ancora in seguito i suoi domi-nji, e si vede alla sua morte ch’era padrone di Saumur. Può essere lo fosse anche di Blois; ma non sembra siasi egli qualificato conte nè di questa città nè di Chartres. Ignorasi l’anno di sua morte; ma si sa che fu seppellito a Saint-Martin di Tours come aveva desiderato, la qual chiesa lo annovera tra’ suoi benefattori. Un’ antica notizia tratta da’suoi archivii dice che rimise i costumi, cioè a dire i diritti che esigeva sulle sue terre ad eccezione dei quattro casi, di ruberia, di rapimento, d’omicidio e d’incendio. Aggiunge anche che fece presente di due corone d’argento (1) Ignorasi 1’ antico nome della città propriamente detta di Chartres, che non è da confondersi con Civitas Carnotena o Civitus Carnutum ch’era il paese abitato dai popoli delti Charlrains Carnutei• Cesare nei suoi commentari non ha mai nominato questa capitale, e non fu che nel medio ero che tu chiamata Carnutum.