DEI BARONI E CONTI DI MONTFORT-L’AMAURI 587 staccamento all’assedio di Tolosa lorchè fu ucciso suo padre. Egli volle continuar la guerra contra gli Albigesi, ma non avendo il suo genio ni il coraggio nè l’attività sua, sotto il suo comando andarono sempre più decadendo gli a Ha ri della crociata. lilialmente vedendosi impossibilitato a far fronte al valore del giovine Raimondo, abbandonò lutti i suoi conquisti al re Luigi Vili col trattato di Parigi ilei febbraio iaa3 (V. S.); ma tale trattato non fu clic condizionale e non ebbe subito sua esecuzione. Difatti veggonsi lettere dell’agosto 1224 ed altre del successivo novembre in cui prende ancora i titoli di duca di Narbona e di conte di Tolosa (Hist. de Lang. tom. Ili, pag. 337). Nel i23i ricevette dal re San Luigi la spada di contestabile. Spellilo nel I23g con un corpo di truppe in soccorso a Terra-Santa, fu preso dagl’infedeli in uu combattimento dato presso Gaza e condotto prigioniero a Babilonia. Liberato nel 1241, si pose in via per la Francia, ma fu arrestato in Otranto da una dissenteria di cui mori l’anno stesso . Il suo corpo trasferito a Roma fu seppellito nella chiesa di San Giovanni Laterano e il suo cuore mandato ad Hau-tesbruyeres fu deposto nella statua che gli si eresse in quella chiesa di riinpetto a quella di suo padre. Enorme differenza correva tra il padre ed il figlio. Questi non avea, replicasi, nè il genio nè il coraggio nè l’operosità del primo, ma fu meno crudele e fece meno infelici. Egli avea sposato nel 1214 Beatrice figlia di Guigues VI conte d’Albon e di Vienna, di cui lasciò Giovanni che segue, Margherita moglie di Giovanni III conte di Soissons, Laura maritala, i.° a Ferdinando di Castiglia conte di Aumale, i.° ad Enrico VII conte di Grand-Pré, Alice moglie di Simone li di Clermont signore di Niesle c d’Ailli, e Peronelle abadessa dj Port-Royal-des-Champs (i). (1) Avea Amauri un cugino-germano di nome Filippo, figlio di suo zio Guido di Montfort signore della Ferte-Alais, a cui il re San Luigi pochi giorni dopo il famoso trattato conchiuso da quel monarca il 12 aprile 1229 col conte di Tolosa, infeudò sotto il servizio di dieci cavalieri la porzione dell’Albigese posta sulla sinistra del Tarn, eccettuata la città di Albi cui serbò per sè quel monarca col diritto di regalia ed altre prerogative signoriali che ivi teneva. Qui, dice Yaissele, rinvjensi l’origine della signoria di Castrcs, capoluogo del paese infeudalo a Filippo di Monlfoi't. Que-