io4 CRONOLOGIA STORICA c determinarlo a rompere culi’ Inghilterra facendo senza di essa la pace c*#l re Carlo VII. Si tenne su di ciò un congresso raccolto dal cardinale di Saint-Croix a Semur e ad Auxerre nel 14^2, a Corbeil e a Melun l’anno dopo; ma neppur esso, nè le sollecitazioni particolari de’suoi amici valsero a rimuoverlo dal suo proposito. Questo cambiamento così importante fu operato da altri che pur si tenevano per meno addatti a riuscirvi. Carlo duca di Borgogna suo cognato perchè ne avea sposato la sorella, si pretendeva da lui olFeso Iier non essere state adempiute certe convenzioni matrimonia-i; e insorta tra essi guerra ebbe luogo reciproche ostilità che riuscirono per entrambi funeste senza verun decisivo vantaggio nè per P una nè per l’altra parte. Spiaceva al conte di Nevers l’inimicizia dei due principi, di cui 1’ uno era suo prossimo congiunto e l’altro suo amico, e trattili presso di sè nel gennaio iìf35 (N. S.) non durò difficoltà a rappacificarli (V. Carlo I duca di Borbone e Carlo I conte di Nevers). Questa pace fu preludio di quella a cui agognava tutta la Francia; e il duca di Borgogna in mezzo all’allegrie occasionate dalla prima, si lasciò finalmente smuovere dai tentativi fatti dal duca di Borbone e dal conte di Nevers per riconciliarlo colla sua patria e colla sua propria famiglia. Stanco e vergognoso di servire, contro il proprio dovere ed interesse, l’ingiusta e crudele ambizione degl’inglesi, acconsentì a trattative ventilate nell’ abazia di Saint-Waast d’Arras che si aprirono il 6 agosto dell’anno i/[ò5. Dopo lo stabilimento della monarchia francese non se ne aveano vedute di così solenni. Tutti i principi cristiani vi spedirono ambasciatori: il papa e il concilio di Basilea, allora raccolto, mandò ciascuno il suo legato. Dicesi che gli ambasciatori inglesi si ritirassero senza aver fatto veruna proposizione; ma è provato dagli atti originali che eglino furono i primi a farne, però così trascendenti che uon vi si diede veruna retta. Si disse altresì che Filippo dettasse imperiosamente le condizioni del trattato, ma si vede dagli atti stessi che furono proposte dagli ambasciatori francesi. Con-vien confessare per altro eli’esse furono durissime. Le contee di Macone e di Auxerre, di Bar sulla Senna, di Ponthieu, le città di Peronne, di Montdidier, Roye, Saint-Quintin, Corbie, Amiens, Abevilic, Dourlens, Saint-Riquier ed altre