35a CRONOLOGIA STORICA solo all’abazia, ma anche al villaggio-, locchè deve imputarsi probabilmente più alla brutalità delle sue genti che a lui stesso. Papa Alessandro II non lasciò impunita una barbarie così indegna di un vescovo, e fulminò contro Ugo Rinaldo le censure ecclesiastiche che produssero su lui tale effetto, che P abate di Poulieres mosso di compassione intercedette per lui ed ottenne la sua grazia. Secondo la cronica di Langres egli nell’anno 1076 si recò a Costantinopoli, donde portò un braccio di San Marno che depositò nella sua cattedrale, e quel santo divenne allora il patrono della diocesi. L’anonimo storico di tale traslazione, scrittore del secolo XIII, dice che Ugo Rinaldo amministrò le contee di Tonnerre c di Bar-sulla-Senna a nome de’suoi nipoti che erano ancora minori^ ma s’inganna. Tonnerre aveva allora per signore Guglielmo figlio di Guglielmo I conte di Nevers, a cui Ugo Rinaldo nipote di sua moglie ne avea fatto donazione nel salire alla sedia episcopale di Langres nel io65, o certo al più tardi l’anno 1072. Ciò eh’¿vero si è, chc Gualtiero I conte di Brienne, cognato di Ugo Rinaldo e suo erede presuntivo, essendo morto nel 1080, lasciò i propri figli in tenera età sotto la tutela di quel prelato chc amministrò per Erardo il primogenito la contea di Brienne, e riserbo la signoria di Bar-sulla-Senna al secondo che segue. MILONE I. L’ anno io85 MILONE, figlio cadetto di Gualtiero conte di Brienne, divenne conte di Bar-sulla-Senna dopo la morte di Ugo Rinaldo suo zio. Era tuttavia in tenera eia. poiché nel noi suo fratello Erardo 0 Airardo, conte di Brienne, lo chiama ancora fanciullo nella carta di donazione chc fccc della chiesa di Essoycs all’abazia di Molcmc di consenso d’Andrcetta sua moglie e dello stesso Milom; (/ Cartid. de Molane). Il primo documento dove noi lo vediamo comparire colla qualità di conte, è una carta del l’anno 1096, colla quale questo stésso Erardo dà all’abazia di Molemc una servente dello stesso luogo col consenso delia contessa Eustachia sua madre e di Milone suo fratello conte di Bar-sulla-Senna (ibid. fol. 76). L’anno no4 egli fu un0