3o4 CRONOLOGIA STORICA promessa ad Enrico di Lorena duca di Guisa, poi maritata a Eduardo principe palatino del Reno, e Benedetta ab-badessa di Avenai. Il convento dei Minimi di Nevers è opera della pietà del duca Carlo II e della duchessa sua sposa. E ammirabile la chiesa per la beltà dei marmi e le pietre preziose de’ suoi altari. Questa fondazione ebbe luogo in occasione di un voto fatto dai due sposi a San Francesco di Paola per aver un figlio, e il primo dei nati portò il nome e l’abito di quel santo. Vedesi ancora in quella chiesa in cui fu seppellito, la sua veste appesa sopra l’epitaffio, e sopra di essa un quadrato di velluto nero sul quale una corona ducale, perché egli appellavasi il duca del Rethelese. 11 duca Carlo 11 edificò a Nevers il piccolo castello e cominciò la costruzione della piazza che sarebbe una delle più belle di Europa se il progetto avesse avuto l’intera sua esecuzione. Anche la piazza di Charleville è opera di esso principe (V. Ferrante 11 duca di Guastalla). CARLO III di GONZAGA. L’anno i63^ CARLO, nipote di Carlo II per parte di Carlo suo padre, morto nel i63i, e di Francesco IV duca di Mantova dal lato di Maria sua madre, nato nel 1629, succedette all’avolo paterno nei ducati di Nevers, di lie-thel, di Mayenne e nel Donziese, nonché nel ducato di Mantova sotto fa tutela materna. Ma sue zie, Maria Luigia ed Anna, pretendevano appartener loro per diritto d’abinag-gio, ad esclusione del nipote, il ducato di Mayenne e gli altri beni del lor padre e fratello; e un decreto accordo ad esse la provvigione di cui godettero sino al 1645- I» quest’ anno il re avendo avvocato al suo consiglio la jitc5 aggiudicò tutti i suoi beni a Carlo III mediante il paga." mento di un milione e cinquecentomila lire per Maria Luigia, che fu poi regina di Polonia, e di un milione e duecentomila per Anna, dappoi regina Palatina (1). Nel it>5o (1) Nel 1645 e parecchi anni ilopp F argento mondato era a untili denari e valeva ventisei lire e quindici soldi il marco ; per consegueuza 1 due milioni e setteceutornila lire che il duca Carlo III dovette dare sue due zie, formano cenloinilanoveeenlotrenliiquallro marchi, quattro oncie e cinque grossi, che in ragione di quarantanove*Iire il marco producono al prc