CRONOLOGIA STORICA in puerperio, e sentendo ch’era stato arrestato suo marito «e concepì tanto spavento che mori due o tre giorni dopo. Jacopo dopo una breve difesa che gli sarebbe stato facile di trarre in lungo, prese il partito di rimettersi nelle mani del sire di Beaujeu a condizione di aver salva la vita e poter giustificarsi. Ma era già decisa la sua perdita. Fu tratto a Picrre-en-Cise c di là a qualche tempo mandato alla Bastiglia c rinchiuso in una gabbia di ferro. Il re nominò commissari! per formargli processo. Egli si difese lungo tempo e con molta presenza eli spirito intorno alle intelligenze mantenute col contestabile e col conte d’Armagnac; ma vedendo si conoscevano i suoi maneggi, per evitare il tormento della tortura confessò molto più di quello da lui do-mandavasi. 11 processo durava da due anni e con tutte le confessioni dell’accusato i commissari poco avanzavano. 11 re impaziente di vederne la fine, rimise l’aliare al parlamento da lui trasferito a Noyon. Presiedette all’ assemblea il sire di Beaujeu nominato dal re a tale effetto per suo luogotenente generale. Non intervenne veruno dei pari, poiché l’accusato per ottenere la sua ultima abolizione avea, come si disse, rinunciato in caso di recidiva al privilegio della dignità di pari. Finalmente fu pronunciata la sentenza e condannato Jacopo d’Armagnac duca di Nemours, conte de la Marche ecc. come reo di lesa maestà ad essere decapitato, tutti i suoi beni dichiarati confiscati e devoluti al re. La sentenza fu eseguita il 4 agosto 1477 sulla piazza del mercato col più spaventevole apprestamento. Con una barbarie di cui non trovasi altro esempio nella storia ili Francia, furono posti sotto il patibolo i tre fanciullini di lui acciocché scorresse sulle loro teste il sangue del padre. Questi tre fanciulli si chiamavano Jacopo, Giovanni e Luigi. Mori il primo di peste nel castello di Perpignano ov’era stato rinchiuso. Carlo Vili con lettere del 29 maggio 14f51 sulla istanza del duca di Borbone restituì a Giovanni d’Armagnac che morì verso l’anno i5oo senza posterità legittima il ducato di Nemours. Luigi il terzo fratello si qualificava nel i5oa per duca di Nemours, pari di Francia, conte di Guisa, di l’ardiac e de 1’ Jle-Jourdain, visconte del Chatelleraut e di Martigues. Era stato creato viceré di Napoli da Carlo Vili, e perito nella battaglia di Cerignoles il 28 aprile i5o3 fu