DEI SIGNORI DI MONTPELLIER 481 JACOPO IL L’anno 1276 JACOPO 0 JAYME al quale Jaymc Idi cui era il secondogenito aveva nella divisione fatta tra i suoi figli assegnata Pisola di Majorica e i suoi possedimenti di Francia sin dall’anno 1262, sembra non abbia preso possesso della signoria di Montpellier se non dopo la morte del padre. E di fatti fu soltanto nell’anno di tale avvenimento eh’ egli cominciò ad esercitare in quella città atti di potere. Nel 1276 vi ricevette gli omaggi di parecchi suoi vassalli e accordò loro poscia molti privilegi in data dell’abbazia di Saint-Tiberi. L’anno 1278 don Pedro III re di Aragona di lui fratello, invido del vantaggio che gli avea conferito il padre, lo obbligò a fargli omaggio di tutti i suoi dominii come a suo signore immediato. Ma don Jayme nel riconoscimento e nella lista che gli diede, eccettuò i feudi che teneva dalla chiesa di Maguclone. L’anno 1281 don Jayme ebbe a Tolosa con Filippo l’Ardito re di Francia e con Carlo I re di Sicilia c conte di Provenza, un abboccamento nel quale stipulò alleanza con que’ due monarchi, ed ottenne pure che gli appelli dai giudicati de’suoi ministri di Montpellier si portassero alla corte di Francia c non dinanzi il siniscalco di Beaucaire come pretendeva Carlo I. Don Pedro scomunicato da papa Martino IV e dichiarato decaduto da’suoi stati, tolse nel 1285 a don Jayme il Rossiglione per dove prevedeva che il re Filippo l’Ardito che veniva a lui con numeroso esercito, dovesse penetrare nell’Aragona. Questa misura preservò PAragona dall’invasione che la minacciava e fece degli stati del re di Majo-rica il teatro della guerra. L’anno i2g3 (N. S.) il re Filippo il Bello acquistò dal vescovo di Maguelone la parte di Montpellier detta Mont-pellieret e che chiamossi dappoi la Parte antica; porzione che costituiva i due terzi della città e che come si disse i vescovi di Maguelone cransi sempre riserbata. Le letterepatenti dispacciate in tale proposito dal monarca, hanno la data di marzo 1292 (V. S.). Dudum traclata Juit, vi è detto, inter gentcs noslras et gentes episcopi Magalonensis T. IX. 3i