DEI VISCONTI DI NARBONNA 449 essi avevano conira i Gibellini nemici del papa, e P11 giugno dell’anno stesso Amalrico avea riportata compiuta vittoria coutra quelli d’Arezzo; vittoria che gli meritò l’onore di essere portato in Firenze sulle picche dei soldati coperto di manto d’oro. Tosto che succedette al padre, fece omaggio al re Filippo il Bello dei feudi che i suoi antecessori aveano tenuto per l’innanzi dagli arcivescovi di Narbonna. Gillio Aycellin che copriva allora quella sedia adunò sul finir di ottobre 1299 un concilio che deputò al re parecchi prelati per pregarlo di far su quel particolare giustizia alla chiesa di Narbonna, lo che fu conseguenza di una forte controversia tra Bonifazio Vili e Filippo il Bello. Questi colla mira di aprire un porto in Leucate, convenne Panno i3og di far una divisione col visconte di Narbonna. Il 5 aprile dell’anno stesso si vide giungere in Narbonna papa Clemente V che si recava a fermar la sua stanza in Avignone. A quel tempo il visconte Amalrico era in discordia cogli abitanti di Narbonna per le reciproche loro pretensioni ; e vi è fondamento a presumere che il pontefice abbia preparato il componimento che poco dopo la sua partenza seguì tra le parti. Nel i323 Amalrico fu dal re nominato per comandare in qualità di ammiraglio una flotta ch’egli inviava in aiuto dei re d’Armenia e di Cipro contra gl’infedeli. Allora egli trovavasi nelle prigioni del Cliàtellet di Parigi per aver dannato a morte e fatto giustiziare due gentiluomini suoi vassalli a malgrado dell’appello fatto da essi al re. Ottenute lettere di abolizione egli fece l’armamento necessario per quella spedizione che non ebbe poi luogo e morì il 19 giugno i3iì8 dopo aver contrassegnato il suo valore sino dalla sua giovinezza in diverse guerre pubbliche e sostenute alcune altre che gli erano sue proprie. Lasciò di Giovanna de P Ile-Jourdain sua sposa tre figli, Aymeri, Guglielmo e Pietro, non che quattro figlie, Sibilla, Giovanna, Gaucerande e Costanza. Il primogenito ebbe la viscontea di Narbonna; Guglielmo sposò Gagliarda di Levis e formò uno dei rami della casa di Narbonna; Pietro divenne vescovo d’ Urgcl. T. IX. 29