DEI SIGNORI DI MONTPELLIER 465 clic fu, giusta Veniale, Panno primo del suo episcopato. Undici anni dopo Guglielmo ricevette in feudo da Barnar-do lì conte di Melgueil e da sua moglie un possedimento considerevole che abbracciava la maggior parto del territorio di Montpellier. L’atto di donazione riferito da Aigre-fcuillc contiene: lo Bernardo conte e Sencgonda mia moglie in rimunerazione dei vostri buoni servigii c della benevolenza che ci testificate, doniamo a voi Guglielmo nel territorio di Montpellier, in territorio Montepestellario, il podere, mansum, clic appartenne un tempo ad Amalberio cogli acquisti che noi vi abbiam fatto . . . i quali consistono in case, giardini, campi, vigne, prati,' boschi, terreni incolti, arbori fruttiferi, acque, riviere appartenenti ad essi fondi, per averli a possedere per V avvenire voi e i vostri figli maschi come l'ordina la legge salica da me seguita: sicut lex mea salica commemorata e se qualcuno su di ciò v’ inquietasse, sia condannato a pagarvi il doppio. Fatto il Vi delle calende di dicembre l’anno 3a del regno di Lotario, cioè a dire il 26 novembre 986 di G. C. Guglielmo avendo dilatata la nuova signoria , si applicò a porla in pregio e ad incivilirla. Non è noto per quanto tempo l’abbia egli posseduta. Egli aveva sposata Adelaide da cui ebbe il tìglio che segue. BERNARDO GUGLIELMO 0 GUGLIELMO II. L’anno ioig non prima BERNARDO GUGLIELMO tìglio di Guglielmo I fu il suo successore nella signoria di Montpellier. Talvolta è chiamato negli atti figlio di Adelaide dal nome di sua madre. Egli sposò Beliarde, il cui casato non è noto. Una carta di Guglielmo suo nipote ci fa sapere aver fatta un’ordinanza contenente che d’ora in poi non si farebbe senza la sua permissione verun forno nelle terre del signor di Montpellier. L’anno io58 fu testimonio di una convenzione seguita tra Raimondo Berengario conte di Barcellona e Raimondo Bernardo visconte di Bc-ziers nel cui atto egli è chiamato Guglielmo marito di Beliarde. Morì Panno stesso od il seguente al più tardi, giacché suo figlio lo avea di già sostituito sotto il regno T. IX. 3o