DEI CONTI DI TOLOSA 367 L’anno ia65 Alfonso protesse la costruzione del ponte Saint-Esprit. Questo celebre ponte cominciato in quest’anno, non fu ultimato che verso la fine del i3c>9 benché il lavoro sia stato sempre continuato con garanzie c spese incredibili; esso ha dato poscia il suo nome alla città di Saint-Saturnin-du-Port, cosi chiamata a motivo del passo che eravi in quel sito sul Rodano. Questo ponte fu costruito dagli àbitanti di Saint-Saturnin sotto il nome di Saint-Esprit perchè ne attribuirono la concepita risoluzione ad ispirazione del divin Spirito (Vaissetc tom. III pag. 3o5). L’anno 1270 Alfonso per francarsi dal vota fatto diciotto anni avanti, si recò colla contessa Giovanna prima del terminar di maggio a Aimargues nella diocesi di Nis-mes ove entrambi fecero il lor testamento. Imbarcaronsi poscia ad Aigues-Mortes c raggiungerò il re San Luigi al porto di Cagliari in Sardegna ov* erasi fermata la sua ¡lotta e nel 17 luglio sbarcarono a Tnnisi. Avetido la morte di San Luigi, avvenuta nel 25 agosto susseguente, sconcertati tutti i progetti dei crociati, Alfonso colla sua sposa salpò dalle spiaggie d’Africa ed approdò a quelle di Sicilia il 22 novembre ove passarono tutto l’inverno ed una parte della primavera. Postisi poscia di nuovo in mare sbarcarono in Italia c continuarono il lor cammino per terra. Nel castello di Cornetto, sui confini della Toscana c degli stati di Genova, furono colti entrambi da violento morbo e si fecero trasportare a Savona ove morì Alfonso il venerdì 21 agosto 1271 in età di cinquantun anno senza lasciar posterità, c nel martedì seguente morì Giovanna. Il corpo ¿’Alfonso fu trasferito nella chiesa di San-Dionigi da lui scelta per sua sepoltura, e quello di Giovanna ncll’abbadia di Gerci in Brie da lei fondata nell’agosto 1269.» Alfonso, dice d. » Vaissetc , fu principe buono, casto , pio, elemosiniere, » giusto ed equo. Egli non mancava d’altronde .e di vasi lore e di fermezza e camminò sulle pedate dei re suo fra-» tcllo nella pratica delle virtù cristiane. » Sembra che la contessa sua moglie fosse di carattere pressoché somigliante. Filippo III re di Francia raccolse tutta la loro eredità e fu invano che Filippa di Lomagne erede di Giovanna chieder fece al parlamento col mezzo del conte di Saint-Pol suo tutore ili esser ammessa a fede cd omaggio pei