DEGLI IMPERATORI DELLA CHINA » bigatti salvatici, giacché tutto ciò clic si arrischia col » trascurarli, è di averne una raccolta meno copiosa-, cd ò » anche in arbitrio di averla maggiore col moltiplicar il n numero degli alberi che si destinano per essi: 2.° sicco-» me questi bozzoli non si aggomitolano ma si filano co-» me si fa tra noi del fioretto, costano minor tempo e me-» no man d’opera: 3.° la seta che somministrano è di un » bel grigio di lino, che dura il doppio almeno dell’altro » nò così facilmente si macchia. Le stoffe che vi si manu-» fanno si lavano come la biancheria: 4-° la seta dei bi-» gatti salvatici nudriti sovra i fagara è cosi bella in certi » luoghi che le stoffe che se ne fanno contrastano in prc-» gio colle più belle seterie, bcnch’csse sicno unite e di sem-n plici droghetti n (Mcm. concerti, les Chinois tom. IL pag. 5g2 e 593.). IV. CHAN-SI. Il CIIAN-SI limitato al nord dalla Tartaria confina dal lato di oriente col Pc-tchc-Ii. Questa provincia è piena di montagne per la più parte a coltura e divise da sterrati dalla radice sino alla sommità per trattenere le acque e distribuirle sovra tutto ciò eh’è a coltura lungo la montagna. Essa produce in abbondanza ogni sorta di grano ad eccezione del riso che cresce più difficilmente a motivo della scarsezza dei canali e delle riviere. Trovansi in cotesta provincia il pe-tun-tse e il kao-lin, due specie di terra che tritate e impastate insieme , servono a comporre la porcellana. Quando questo impasto ha preso la forma che si vuol dargli, la si fa disseccare c poscia la si dipinge cd invernicia. Terminate queste operazioni si fanno cuocere al fuoco di riverbero i vasi fabbricati. Ma è a notarsi che il luogo donde si traggono queste due sostanze è lontano trenta leghe da Kiug-tc-ching nel Kiang-si ove convicn trasportarle per porle 111 opera.