DEI SIGNORI DI MONTPELLIER 46y talogna. In questa spedizione che non si terminò che il 3 aprile 1116 colla presa della nuova città di Majorica, si distinse Guglielmo tra tutti gli altri signori col suo valore, la sua prudenza ed abilità. Quest’è la testimonianza che gli rendono gli storici contemporanei. Ritornato a Montpellier dopo aver fatto qualche soggiorno alla corte di Barcellona, ivi mori Panno 1121 lasciando tre figli ed altrettante figlie. I primi sono Guglielmo che segue, un altro Guglielmo signore d’Omelas che divenne conte d’ Orange mercè il su« matrimonio con Tiburge figlia del conte Ram-baldo, e Bernardo signore di Villeneuve. Le figlie sono Gu-glieluiina maritata nel 1120 a Bernardo IV conte di Mel-gucil, Ermengarde ed Adelaide, GUGLIELMO VI. L’anno 1121 GUGLIELMO primogenito di Guglielmo V gli succedette nella baronia di Montpellier. L’anno 1124 ebbe guerra tra due signori a motivo di un’acqua da lui deviata da un molino che apparteneva ad un vassallo del conte di Melgueil di lui cognato. Le ostilità mossero dalla parte del conte le cui genti si recarono ad insultare la città di Montpellier. Guglielmo in ricambio die’il guasto ai dintorni del castello di Melgueil. Papa Callisto fatto consapevole di quella guerra, interpose la sua autorità per pacificarli; e a tale effetto nominò ad arbitri cinque prelati che ricomposero i due cognati mercè un giudizio da essi pronunciato il g maggio 1125 sei mesi circa dopo la morte del pontefice. Dopo il mese di luglio del 1128 egli fece con Guglielmo di Omelas suo fratello il pellegrinaggio di Terra Santa da cui ritornò prima dell’agosto dell’anno seguente. La tutela della giovine Beatrice erede della contea di Melgueil di cui era stato incaricato Guglielmo col testamento di Bernardo IV padre della fanciulla, suscitò nel ii32 una nuova guerra a Guglielmo; pretendendo Alfonso cbnte di Tolosa a lui appartenesse quella tutelar nonché la reggenza della contea di Melgueil sì a motivo dell’ autorità suprema clic gli dava nella provincia la sua qualità di duca di Narbonna, 3Ì perchè cssetido prossimo congiunto di Beatrice temeva