DEI SIGNORI DI MONTPELLIER /t79
tiglio la baronia di Montpellier. Ma la regina Maria non avuto riguardo a quella disposizione nulla di pien diritto, fece a Roma il 20 aprile susseguente il suo testamento con cui instituì a suo crede P infante di lei figlio sostituendogli le sue due figlie Matilde e Petronilla avute da Bernardo conte di Commingio, suo primo sposo. Era allora malata e morì sulla fine del mese stesso in odore di santità ( V. don Pedro II re d’Aragona).
JACOPO I.
    L’anno I2i3 JACOPO 0 don JAYME figlio di Pietro II re d’Aragona e di Maria di Montpellier, nato il 2 febbraio 1208, trovavasi alla morte di suo padre nelle mani di Simeone di Montfort. Era stato nel 1210 dato da suo padre in ostaggio a questo generale a garanzia delle convenzioni fatte tra loro rapporto ai conquisti che Simeone faceva o proponevasi di fare contra gli Albigesi e suoi partigiani (Guill. de Podio Laurent.). Avendo Simeone ricusato di restituirlo dopo la morte di don Pedro, gli Aragonesi per riaverlo si rivolsero a papa Innocenzio 111 che incaricò il suo legato di ritirar il principino dalle mani del conte di Monttort e consegnarlo ai suoi sudditi^ e così fu eseguito. L’anno 1218 don Jayme fece pubblicare un diploma con cui confermava i privilegi di Montpellier e poneva sotto la sua protezione i dodici consoli e tutta la cittadinanza di quella città. Nel 1221 al matrimonio di don Jayme con Eleonora di Castiglia che si celebrò a Tarragona , intervennero i deputati di Montpellier che presentarono il lor signore di un drappo d’oro fatto venir dal Levante. L’anno I23i dopo il conquisto di Majorica don Jayme si trasferì a Montpellier ove fu accolto con acclamazioni ed altri contrassegni di gioia, per cui testificò la sua riconoscenza coll’accordar molte grazie al corpo della città. Turbolenze suscitatesi a Montpellier negli anni 1234 e 1238 richiamarono colà due volte don Jayme, cd egli colla sua prudenza ottenne di calmarle. A quel tempo le città di Montpellier e di Marsiglia facevano quasi che tutto il commercio della Francia nel Mediterraneo e nel Levante. Una querela insorta