DEI SIGNORI DI MONTPELLIER 4;i stabilimento in Montpellier pei loro negozianti. L’anno 1147 egli partì sulle galee degli stessi Genovesi per portarsi a soccorrere il re di Castiglia contra i Saraceni. Frutti di questa spedizione in cui Guglielmo si procacciò molta gloria, furono la presa d’Almeria espugnata d’assalto il 17 ottobre dell’anno stesso c quella di Tortosa che si arrese il 31 dicembre successivo. Questa fu P ultima campagna di Guglielmo. Stanco del frastuono dell’armi e ricreduto sulle illusioni di questo mondo, abbracciò nel 1149 prima del mese di luglio la vita monastica all’abbazia di Grandsclve dell’ordine dei Cisterciensi ed iVi divenne modello di religione e di pietà e morì in odore di santità circa P anno 1162. È a notarsi, dice don Vaissete, che tutti i sovrani d’Europa che vivevano nel iG3o, discendevano per via di donne da Guglielmo che alcuni moderni hanno malamente qualificato per conte, titolo che non fu mai preso nè da lui nè dai suoi successori. Da Sibilla da lui sposata nell’agosto 1129 e morta prima del suo ritiro, lasciò cinque maschi e tre femmine per i quali col suo testamento fatto nel 1146 avea disposto nella maniera seguente. A Guglielmo il primogenito eli’ era allora in tenera età la signoria di Montpellier col castello di Montferier; il secondo detto anch’ egli Guglielmo ebbe la castellania di Melgueil coi luoghi di Sanzet e di Castelnau, nonché la porzione della città di Tortosa avuta da suo padre, dal conte di Barcellona (per distinguer questo secondo dal primo figlio, viene cognominato di Tortosa); Raimondo il terzo non ebbe alcun retaggio e fu da suo padre destinato all’abbazia di Cluni, ove visse in guisa che meritò di esser fatto abbate di'Aniane; il quarto figlio di nome Bernardo fu destinato allo stato ecclesiastico, cd il quinto chiamato Guido e cognominato Guerrejat o Guerroyeur ebbe per sua parte i castelli di Paulhan e del Pouget. Guglielmina la maggior delle figlie che aveva allora sposato Bernardo Atton visconte di Nismes, ebbe a quanto pare la sola dote da lei ricevuta al suo maritarsi, e -Guglielmo incaricò il primogenito di maritar le altre due chiamate una Adelaide e l’altra Ermessinde. La prima si sposò con Eble III signore di Ventadour e la seconda con N. de Servian. Lo storico di Linguadoca ( tom. II pag. 524) fa menzione di un suggello di piombo dell’anno 1 iJ5 pendente da una