DEI GRAN FEUDI 119 datarli non aveano tra essi veruna subordinazione, nè protestavano altra superiorità da quella in fuori della corona, e furono anche degli ultimi a riconoscere Ugo Capeto. Collo stesso titolo i conti di Barcellona tenevano sin dall’864 la marca di Spagna. Borei contemporaneo di Ugo Capeto, andava del pari in autorità coi conti di Tolosa (Hist. de Lang. tom. II pag. 251) e i suoi discendenti non riconobbero per signore feudale che il solo re di Francia sino alla riunione avvenuta di questo feudo col regno di Aragonà. Bernardo Guglielmo possedeva il ducato di Guascogna, e Centulle Gastone visconte di Bearn, i conti di Fczenzac, d’Armagnac, d’Astarac e quelli di Bigorrc, se erano della sua stirpe, partecipavano per fratellanza alla prima dignità dello stato ch’era nelle mani del capo di loro famiglia. I conti di Vcrmandois discendenti da Carlomagno dal lato di Bernardo re d’Italia, furono il ceppo dei primi conti di Sciampagna. Qui la dignità delle persone annuncia quella dei feudi eh’ erano certamente immediati della corona. Si conosce l’origine della contea di Fiandra. Baldovino Braccio di Ferro che avventurò tutto per sua moglie Giuditta, tutto ottenne per mezzo di essa dal re Carlo il Calvo; ed Arnoldo II loro discendente col far la pace con Ugo Capeto fu di certo mantenuto nei diritti de’suoi avoli. Cotesti feudatarii, eguali in dignità pel loro rapporto col signore feudale, non ne erano divisi da alcun altro intermediario. Amministratori insieme con lui della cosa pubblica, i signori stessi del sangue non potevano votar tra loro che in qualità di vassalli immediati; e da ciò procedette 1’ usanza clic fu gran tempo osservata di regolare nelle assemblee dei pari il posto dei principi della famiglia reale secondo la data della loro dignità di pari. Non convien dunque cercare la riduzione al numero di sei dei pari laici nè prima nè durante il regno di Ugo Capeto, e non sembra possibile risolvere questo problema storico se non coll’esaminare le rivoluzioni dei gran feudi avvenute dopo quell’epoca. Baule il Giovine conte di Vermandois, morto essendo senza posterità nel 1168, fu divisa la sua successione fra le sue due sorelle. Isabella la maggiore morì senza figli nel-