DEI GRAN FEUDI Rollon sconfino presso Cliartres da Roberto fratello di Eude, da Eble conte di Poitou e da Riccardo duca di Borgogna, ricorse alle trattative. Convertito per cura di Francon arcivescovo di Rouen, egli ottenne nel 912 col trattato di Sen-Clair-sur-Epte le diocesi di Rouen, di Evreux c quelle di Lisieux e di Seez (Doni. Bouq. toni. IX pag. 3oa). La debolezza di Carlo si distinse vieppiù alla battaglia di Soissons; egli uccise Roberto suo rivale e abbandonò il proprio esercito. I grandi sdegnati della sua incocrenza acclamarono Raule, ma con ciò non cessarono le turbolenze. Carlo imprigionato da Erberto conte di Vermandois implorò il soccorso di Enrico re di Germania cui non potè ottenere se non cedendogli la Lorena. Baule stesso per staccar Rollon dal partito di Carlo, gP infeudò il Maine e il Bessin (Doni. Bout]. tom. Vili pag. 181) e diede nel g33 a Guglielmo suo figlio la feudalità dell’ Avranchin e del Cotentin coll’obbligo dell’omaggio. Non rimaneva a Luigi d’Oltremare il dominio immediato se non sulla Francia propriamente detta, e Punico suo espediente era quello di conservarsela-, ma troppo giovine per farsi obbedire da vassalli formidabili, cedette al conte di Fiandra, ad Ugo il Grande ed al conte di Vermandois una parte del suo patrimonio, al cui possesso era p*er na-zional pregiudizio annesso il diritto di regnare, e non lasciò a suo figlio che la sola città di Laon. Continuando i Normanni della Loira nelle loro devastazioni, egli aveva dovuto sopprimere alcune legazioni stabilite nell’853 per maggiormente estenderne dell’altre. Le famiglie più forti si valsero della sciagura pubblica per ingrandire il loro territorio. In tal guisa sotto Ugo il Grande il ducalo di Francia si estese nei paesi situati tra la Senna e la Loira e assai lungi nell’ Aminiese. I ducati di Neustria, Bretagna ed Aquitania sulle spiag-gie delPOceano formavano continuazione alla barriera che chiudevano i duchi di Guascogna, Questi inoltre custodivano in un ai conti di Barcellona i varchi dei Pirenei. I conti di Tolosa e i duchi di Narboua vegliavano sulle spiaggia del Mediterraneo e del Rodano.