DEI RE FRANCESI DI TOLOSA E D’AQUIT. 167 suo regno, benché non sia stato solennemente riconosciuto re se non nell’817 nella dieta d’Aix-la-Chapelle. Del resto sotto questo nome d’Aquitania non si devono soltanto intendere le provincic situate al di là della Loira, ma altresì l’Autunnesc nel quale era compreso il Charolese e il Nivernese. Se ne ha la prova da una carta di Pipino in data 3 delle calende di luglio Panno venticinquesimo del suo regno, colla quale die’al suo fedele Eccard conte di Autun il paese di Perreci e diversi fondi del suo territorio, il tutto posto nell’Autunnese: Quasdem res juris nostri quac sunt sitae in pago Augustidunense, in agro J’a-triciense id est ipsa villa Patriciacus ecc. L’anno 822 Pipino sposò Ingeltrude o Ingelbergc figlia di Teodeberto o Tietberto conte di Madria tra Evreux, Vernon e la Senna e sorella di Roberto il Forte, giusta l’autore della vita di san Genou. Ebbe da essa due figli, Pipino che gli succedette e Carlo che nell’ anno 849 fu da suo zio Carlo il Calvo relegato nel monastero di Gorbia e obbligato ad abbracciare il chiericato. Nell’856 Carlo divenne arcivescovo di Magonza e morì l’anno 863. Pipino ebbe ancora due figlie ch’erano maritate quando morì a Poitiers il i3 dicembre 888. Lo sposo della primogenita di nome Matilde fu Gerardo conte d’Auvergne e non Gerardo di Rous-sillon come dice un moderno. L’altra fu maritata a Raticr conte di Limogi. La loro madre morì Panno stesso del suo sposo e fu sotterrata a Santa-Redegonda di Poitiers. Le abbazie di San-Giovanni d’Angeli, di Sau-Cipriano di Poitiers e di Brantome riconoscono per fondatore Pipino I. PIPINO II re d’Aquitania. L’anno 83g PIPINO figlio di Pipino I clic era assai giovine quando morì suo padre fu acclamato re in questo stesso anno da alcuni signori d’Aquitania che vollero assicurargli la corona prevedendo che l’imperatore cercasse di spogliarlo per darla a suo figlio Carlo. Ebroin vescovo di Poitiers vedendo che in Aquitania destavasi tumulto, si recò all’imperatore per pregarlo di venire a ristabilirvi la tranquillità, e Luigi accennò una assemblea a Chalons sulla Saona