294 CRONOLOGIA STORICA La sua liberalità a loro riguarJo eccitò un gran malcontento soprattutto a Cuzco, ove ottanta abitanti si videro tutto ad un tratto privati de’ loro schiavi. Gonzalo Pizarro che trovavasi allora a San Pueblo di Chaco nel distretto di Charcas, volendo trar partito dal malcontento prodotto dalle ordinanze di Vela, si fece nominare comandante delle forze dirette contra Manco e poscia giudice e sollecitatore generale di Cuzco. Incaricato dalle comunità di quattro città di porgere le loro rimostranze al viceré, raccolse cinquecento uomini di truppe spagnuo-le e circa ventimila indiani, bene provveduti d’artiglieria c munizioni, coi quali parti da Cuzco per alla città dei Re. Vela non aveva che seicento uomini ad opporgli, e geloso dell’ influenza di Vaca de Castro cui sospettava favorire i movimenti popolari, lo arrestò e relegollo a bordo di uno de’suoi navigli. I giudici eh’ erano sbarcati a Tum-bez dimostrarono nel loro cammino un’ opposizione decisa per le misure del governatore, e quantunque il popolaccio di Lima fosse in arme al loro arrivo, consigliarono al viceré di non usare la forza e di sospendere l’esecuzione delle novelle ordinanze. Vela non tenne conto de’loro consigli. Due de’principali signori d’Arequipa vennero a con-giungersi ad esso, come pure gli equipaggi di due navigli ili Pizarro che si trovavano nel porto Diede quindi ordine di equipaggiare una (lotta della quale affidò il comando a suo cognato Diego Alvarez Cueto. Le forze del viceré ascendevano allora a circa cinquecento spaguuoli e quelle di Gonzalo Pizarro erano TiJotte a trecencinquanta. Quest’ ultimo essendo giunto a Xaquixaguana a quattro leghe da Lima si vide abbandonato da quaranta tra’principali abitanti di Cuzco, e credendosi perduto si disponeva ad indietreggiare e ritrarsi nel Chili con cinquanta de’suoi amici, allorché Pietro de Puel-les si uni a lui con quaranta cavalieri e venti archibugieri. L’ esempio di questo capitano venne seguito da varii altri ufficiali. Frattanto l’inca Manco, volendo approfittare del malcontento eccitato a Cuzco dagli ordini del viceré per impadronirsi della sua antica capitale, ragunò a questo scopo un numeroso esercito col quale si avanzò contra questa