DELL’ AMERICA 345 della notte, sperando di rinvenire colà un ragguardevole budino ed i viveri de’quali aveva bisogno, e di rendere in pari tempo la libertà ai prigionieri inglesi che vi si trovavano in numero assai grande. La città era difesa soltanto da trecento uomini armati e da un forte senza opere esteriori, munito solamente di otto pezzi di cannone e la cui guernigione non si componeva che di una debole compagnia. Anson fece imbarcare nelle sue scialuppe cin-quant’otto uomini sotto la condotta del luogotenente Brctt che approdò senza rumore in vicinanza della città e penetrò per una strada stretta, ov’era al coperto dal fuoco del forte, fino alla piazza della Parada. In meno di un quarto d’ora la sua piccola truppa si trovò padrona della città senz’altra perdita clic quella di un uomo ucciso e due feriti. I negozianti, che si erano ritirati nella casa del governatore, l’abbandonarono dopo aver fatto una scarica, e la guernigione fuggì scalando il muro di pietra che formava il ricinto del forte. La maggior parte degli abitanti risvegliati all’improvviso, si salvarono incamicia sovra un colle vicino, nò rimasero nella città che gli schiavi i quali profittando della confusione generale, l'abbandonarono al saccheggio. Gl’inglesi si affrettarono d’imbarcare il tesoro, le provvigioni, ecc., e misero poscia il fuoco alla citta. La quantità di vasellami e d'argento monetato che rapirono ascese ad oltre trentamila lire di steriini, non compresi gli anelli, braccialetti ed altre bigiuttcrie. Gli abitanti nelle querele portate alla corte di ¡Madrid valutarono la loro peidita ad un milione e mezzo di piastre. Essendo frattanto venuta in loro soccorso la milizia di l’iu-ra, Anson dopo aver colalo a fondo i cinque navigli che si trovavano nel porto ed averne aggiunto un quinto alla sua squadra, partì da Payta il 16 novembre, costeggiò la spiaggia fino a Marita, ove avea spedito i prigionieri, a riserva dei marinai, degli schiavi e dei mulatti, e si diresse quindi verso Acapulco per predare il galeone che do-vca uscire da quel porlo nel mese di gennaro seguente. Il viceré giudicò però opportuno di sospenderne la partenza: ma credendo il pericolo passalo, gli permise poco dopo di mettere alla vela, ed Anson a questa nuova brucia i navigli che avea catturati, prende il cammino per T.° X.° p: III.* 23