DELL’ AMERICA 5a; osservatori, hanno preteso che tutti gli americani si rassomigliassero, in guisa che avendone veduto uno, si poteva formarsi un’idea di tutti gli altri; ma si son essi lasciati trarre in errore da una vaga apparenza di rassomiglianza procedente in gran parte dal colore e che scompare tosto che si paragonino gl1 individui d’una nazione con quelli d’un’ altra. Un chilese differisce tanto da un peruviano, come un italiano da un tedesco. Ilo veduto alcuni indigeni del Paraguay, del Cu-ju e della Magellanica tra i quali esisteva una sensibile differenza di lineamenti. Gli abitanti della provincia di Boroa, che vivono sotto il 3g° di latitudine meridionale, nel centro del territorio araucaniese, hanno il colorito bianco c rosso, gli occhi cilestri ed i capelli biondi al pari degli europei nati nel nord della zona temperata. Ciò può essere cagionato dalla costituzione fìsica di questa provincia, eh’è circondata da alti monti ed irrigata dal gran fiume Cauten. È anche probabile che questa razza debba la sua origine al commercio degli araucanìesi colle femmine europee ch’essi risparmiavano e traducevano cattive nel loro paese come si scorgerà nel corso della nostra narrazioue. l’retendesi che alcuni partigiani di Filippo 11 si ritirassero ai Chili iu seguito delle guerre del duca d’Alba nei Paesi Cassi. Si è lungamente creduto che una tribù chiamata Cesarei risiedesse in una città nell'interno del Chili, ed alcuni autori hanno pensato che traesse dessa la sua origine dagli equipaggi dell*Armada spedita, all’epoca della conquista dell’America, dal vescovo di Placenzia per ¡scoprire le Molucche e che fece naufragio nello stretto di Magellano. Altri hanno preteso che fosse sorta dal commercio degli araucaniesi colle donne bianche che aveano condotto in cattività dopo la distruzione di Osorno nel i5f)9. Don Luigi Cabrera governatore del Tucuman fece nel 1638 vane ricerche per ¡scoprire questo popolo. Lo stesso esito ebbero quelle del gesuita Mascardi il quale, essendo partito con una scorta di puelchi, fu ucciso dai poyas. Assicurasi avere il padre Geronimo Montemayor discoverto i Cesarci « sul conto dei quali, dice Alcedo, si sono pubblicate tante favole, quantunque sieno appena conosciuti. Si sa solamente, aggiungagli, che hanno il colorito buono, la fisionomia aggradevole ed il carattere dolcissimo. Hanno qualche nozione del cristiauesimo, conducono una vita nomade c varii viag-