i74 cronologia storica dizione, chiamò appresso di se i proprii figli cd i propri! capitani, cd ingiunse loro di sottomettersi agli stranieri. Dopo la sua morte accaduta nel i523 e nell’anno quadragesimo secondo del suo regno, i due incas vissero quattro o cinque anni in perfetta armonia. Ma dopo questo termine, avendo Iluascar luca accampato delle pretese sul regno di Quito, Atahualpa, sotto pretesto di recarsi a Cuzco per celebrare la morte di suo fratello, mise in campagna un esercito di trentamila uomini sotto il comando dei generali Challcuchitna e Qttizc/uiz, i quali dopo una marcia di quattrocento leghe giunsero a circa cento leghe da Cuzco. L’ avanguardo di ventimila uomini giunto sulle sponde dell’Apu-rimac dichiarossi apertamente nemico; c raggiunto poco dopo dal retroguardo, andarono a prender posizione sulla collina di Villacunca, a sei leghe dalla città. Le truppe di Iluascar non sommavano clic a diecimila uomini circa. I due eserciti s’incontrarono a due o tre leghe all’ovest di Cuzco ed il combattimento durò tutto il giorno. Iluascar vinto prese la fuga con mille de’suoi, ma venne raggiunto e fatto prigione. Atahualpa sotto pretesto di voler ristabilire suo fratello sul trono convocò a Cuzco tutti gl’incas, i governatori e gli altri uffiziali, e li fece tutti perire nei supplizii. Risparmiò l’infelice Iluascar per potersene servire al caso di una sommossa, ma dannò alla morte tutti i suoi congiunti. Fece quindi tradurre questo principe coi ferri ai piedi, colla corda al collo c coperto di fango ntll’estre-inità della valle di Sacsahuana ove si trovavano molli prigionieri, i quali essendosi prosternati a lui dinanzi, furono tutti uccisi colle frcccie od accoppati a colpi di mazze. Fece morire di morte lenta tutti i figli c le mogli del sangue regale cui potè arrestare c tutti gli uffìziali della casa del re; ma vi ebbero però alcune famiglie del sangue regio clic poterono fuggire. Don Melcliiorrc Carlo luca, nipote di Paullu c pronipote di Iluayna Capac, si recò nel 1602 in Ispagna per ricevere le ricompense dovute al suo grado ed al suo merito. Due anni dopo il re gli accordò una pensione perpetua di settemila cinquecento ducati e lo creò cavaliere di san Jacopo (1). (1) Della Vcga, Cementano! reales de los Incas, lib. IX ed ultimo, eh» fu scritto nel 1604.