538 CRONOLOGIA STORICA Allorché viene ad estinguersi il ramo maschile d’un ulmeno, i suoi vassalli hanno il diritto di eleggerne un altro, il quale prima della sua installazione deve essere presentato al toqui dell’ uthul-mapu, a fine che questi possa dar avviso della sua elezione agli altri capi e farlo da essi riconoscere. I sudditi non pagano ai loro capi alcun tributo e non devono i loro servigi personali che in tempo di guerra. Leggi criminali. I delitti puniti colla pena capitale sono il tradimento, l’omicidio premeditato, l’adulterio, il furto d’un oggetto di valore e la stregoneria. Un omicida fiuò sfuggire al supplizio entrando in accomodamento col-a famiglia della sua vittima. Il marito ha il diritto di uccidere la moglie ed il padre suo figlio, senza che ad essi si possa chieder alcun conto della loro condotta. Gli stregoni sono dapprima esposti al fuoco per costringerli a scuoprire i loro complici, e poscia uccisi a colpi di pugnale. 1 minori delitti portano seco la pena del taglione eli’essi chiamano tkaulonco. 11 colpevole è messo a morte subito dopo eh’ è pronunziata la sua condanna. Gli ulmeni sono di diritto giudici dei loro vassalli. Le querele particolari vengono il più delle volte decise a colpi di pugni o di mazza. Sistema militare. Il gran consiglio decide della pace e della guerra, ed elegge il generale in capo dell’esercito. I toqui hanno il primo diritto a questo comando; ma se sono giudicati incapaci, vien esso dato a qualche abile ulmeno od anche ad un ufficiale della classe dei popolo. Nella guerra del 1722 l’esercito araucaniesc era comandato da Villumilla, uomo di bassa estrazione, ed in quella del 1773 il generale in capo Curigrancu era il più giovane figlio dell’ulmeno della provincia d’Encol. Il vice-toqui 0 luogotenente-generale e gli uffiziali dello stato maggiore sono nominati dal comandante in capo. Allorché la guerra è dichiarata, vengono spediti messaggieri chiamati guer-cheni alle tribù federate per far ad esse conoscere il contingente de’guerrieri che devono fornire. I cacichi, che non esigono alcun tributo, niente somministrano ai loro sudditi per prepararsi alla guerra. Ciascheduno si munisce di un piccolo sacco di farina d’orzo