DELL’ AMERICA. 263 dell’anno 1535 e vi trasferì la colonia clt'avea lasciato nella valle di Xauxa, a trenta leghe da colà (i). Frattanto Ernando Pizarro avea fatto vela da Nombre de Dìos, come abbiamo di già detto, ed era giunto a Siviglia verso il principiare del mese di gennaro 1534- Égli recava per conto del re cencinquantacinquemila trecento pe• sos d’oro o pezze da otto, cinquemila quattrocento maros di piata o marcili d’argento da otto oncie al marco, tren-t’otto vasi d’oro, quarantotto d’argento (2) ed un idolo grande quanto un fanciullo di due anni. Recava inoltre per alcuni privati ventiquattro brocche d’ argento e quattro d’ oro, quattrocennovantanovemila pesos d’oro e quattromila marchi d’ argento in verghe, in piastre ed in frammenti. Ernando presentò egli stesso questo ricco presente al re che si trovava allora a Calatayud, nel regno d’Aragona, e gli fece il racconto della conquista del Perù fatta da suo fratello. Verso questo tempo giunsero due messaggeri d’Almagro per sollecitare il re in suo favore. Sua maestà aumentò il governo di Pizarro di settanta leghe di coste, gli concesse il titolo di marchese di los Atabilos, che do-vea essere trasmissibile a’suoi figli, e gli diede ventimila indiani per vassalli. Il re nominò fra Vincenzo di Vaiverde vescovo del Perù e gli associò un gran numero di religiosi per travagliar alla conversione degli indigeni. Accordò al maresciallo don Diego d’Almagro il governo di du-cento leghe di coste in retta linea tirata dal nord al Sud c dall’est all’ovest a partire dal confine meridionale di quello di Pizarro che chiamavasi Nuova Castilla. Questo novello governo ricevette il nome di Nuova Toledo, ed Al-magro il titolo di adelantado. Ernando Pizarro parli quindi per a Siviglia ove s’imbarcò per a Nombre de Dios accompagnato da varii personaggi di distinzione (3). Giunto iu questo porto si recò dapprima a San Miguel e di colà lungo i Llanos o pianure alla città di Los Reyes. (1) Zarate, lib. II, cap. i3. — Della Vega, lib. II, cap. 17.— Lima Limata conciliis tee. Et anno 1534, seti, ut varie volutit, 1535. Urbem Lirnam condere coepit in festa trium regum, unde civitas regum passim appellatur, cap. 2. Apparatns historicus, Roma, I fi"3. (a) Erano questi fontane, brocche, pentole, panieri e tamburi. (3) Errerà ne pubblira i nomi.