DELL’ AMERICA 3i i cocas, i tabacicas, gli zcbacas, i quinomecas, gli yaruca-ricas, i cucicas, i tapacuracas, i paunacacas, i quidabonccas, i curiininacas, i vcriponi, gli buaycurui, i quitemocas, i napecas, i pizocas, i tampicas, i xubcrecas, i parisicas, i xamanucas, i tapuricas, i cupiecas, i cliamaros, i penoqui-cas, i maxamoricas, i laos, i bazorocas, i pequicas, i para-liacas, gli otuqui, gli ccorabecas, i curacanecas, i batasicas, gli ubisonecas, i boros, i mataycas, ed i morotocos. Questi popoli vivevano principalmente dcll’agricoltura e coltivavano grandi campi di mais, fave e cotone. I clii-quitos erano pure molto bellicosi, essendo incessantemente obbligati a respingere gli assalti di varie vicine nazioni di antropofago nel cui numero trovavansi i piralagueri ed i titani, che abitavano a circa trentacinque leghe da Santa Cruz, ed i cheriguani della Cordigliera di Vitaco, che l’inca Yupanqui avea invano tentato di sottomettere (1). Chaves chiamò cosi la città di Santa Cruz in onore della sua città natale. Cli autori spagnuoli non sono però d’accordo intorno all’epoca della sua fondazione: Errerà la colloca nel 15^8, Alccdo nel 155y ed Azara nel i56o. La città di Santa Cruz della Sierra, ch’era dapprima situata all’ est di Chuquisaca in vicinanza alla Cordigliela dei chcriguani, venne distrutta nel i5g7. Rifabbricata poro dopo in una bella pianura a 2i0g( di latitudine sud, bagnata dal Guapaya circa ottantacinquc leghe est dalla Piala, venne eretta a sede .vescovile il 6 luglio i6o5 mediante una bolla del pontefice Paolo V. 11 vescovo fa l’ordinaria sua residenza a Misque Pocona, città situata ad ottanta leghe da Santa Cruz della Sierra. Alccdo dà la lista di diciassette vescovi clic occuparono quella sede dal iGo5 al 1782 e di cui cinque erano nati a Lima, uno a Pisco, uno ad Arcquipa cd uno a Tucuman. Frattanto gli abitanti di Santa Cruz, incapaci di resistere agli assalti reiterati degl’indiani dei dintorni, si videro costretti ad abbandonare la città. Non avendo potuto accordarsi sulla scelta del luogo di una novella citta si divisero in due bande, di cui una andò a gettare le fon- (1) Errerà, dee. Vili, lib. V, csp. 10.