,9» CRONOLOGIA STORICA corteccia della china-china ovvero clic almeno non ne facessero uso. 11 celebre botanico francese Giuseppe de Jussieu, che si recò al Perù nel 17^5, per descrivere le piante particolari di quel paese, intraprese un viaggio a Loja ad effetto di esaminare quel famoso febbrifugo clic trovasi specialmente nel corrcgimento di Loxa, l’ultimo dell’udienza di Quito. Gli abitanti, quantunque soggetti alle febbri intermittenti, non conoscevano le proprietà di questa corteccia, e credevano gli europei la ricercassero per impiegarla nella tintura delle stoffe. De Jussieu ne insegnò ad essi P uso medico, e poscia ne presero per tutte le specie di febbri (i). Imbalsamazioni. Della Vega racconta d’aver veduto nel i56o nella casa del giudice Paolo Ondegardo di Salamanca, i corpi di cinque incas cosi bene conservali che non mancava ad essi nò un capello nò un pelo delle ciglia. Erano vestiti come durante la loro vita, e portavano sulla testa la fascia od il llautu. Erano seduti alla foggia di quei popoli, colle mani incrocicchiate sullo stomaco e cogli occhi rivolti a terra. Della Vega congettura che il secreto degl’incas consistesse nel sotterrare il cadavere sotto la neve fino a che diventasse secco, e clic poscia lo immergessero nel bitume (2). Acosta dice che allorquando venne disotterrato il corpo dcll’inca Yupanqui sessanta od ottanta anni dopo la sua morte, egli era cosi fresco come se avesse reso allora l’ultimo respiro; i suoi occhi sembravano quasi naturali cd erano fatti coll’oro (3). Gomara crede che s’iniettassero nel corpo per la trachea dei succhi d’alberi c di piante aromatiche, e che lo si stropicciasse esternamente colla gomma. I peruviani apparecchiavano le loro provvigioni di carne facendole seccare all’aria, come gl’indigeni dell’ America del nord, senza mescolarvi sale od altri preservativi. I guachi 0 mausolei peruviani che s’incontrano ovun- (1) Veggasi la nota A in fine del presente articolo. (a) Della Vega, Coment, reai., lib. V, cap. 39. (3J Acosta, lib. VI, cap. 11.