3.6 CRONOLOGIA STORICA bero da queste terre alcun profitto; clic sarebbe fondata un’università (estudio generai) nel monastero di Santo Domingo, nella città di Los Reyes; che gl’indiani ncn potrebbero avere che una moglie, non sarebbero ad essi lasciate armi da fuoco nè balestre, nè sarebbe loro permesso d’ avere alcuna relazione coi negri. Venne proibito il giuoco e pronunciata per i contravventori un’ ammenda decupla del valore della cosa giuocata (i). I cittadini di Cuzeo inaspriti per l’ordinanza della corte di Lima che prescriveva l’affrancazione degl’indiani impiegati nelle miniere del Potosì, furono in uno stato d’insurrezione quasi continua fino all’anno i55o, in cui il corrcgidore Giovanni de Saavedra fece impiccare alcuni de’più riottosi. La sua condotta in quest’ occasione venne approvata dalla corte regia di Lima, ciocché non gli risparmiò d’essere surrogato poco dopo dal maresciallo Alonso d’Alvarado. All’arrivo di quest’ultimo, la maggior parte degli ammutinati prese la tuga ed altri furono arrestati, esiliati o messi a morte, Francesco de Miranda, Alonso de Barrinuevo ed Alonso Ernando Melgarejo furono fra questi ultimi. Tali misure valsero a ristabilire la tranquillità a Cuzeo, in guisa che il Perù godeva di una profonda pace all’arrivo del viceré don Antonio de Mendoza a Los Reyes, il u3 decembre i55i. Non permettendogli però il cattivo stato di sua salute di visitare le provincie, ne diede 1’ incarico a suo figlio don Francesco: e questi visitò successivamente le città della Paz, la Piata e Potosì e ritornò per quella d’Arequipa dopo di aver percorso oltre a seicencin-quanta leghe. Al suo ritorno partì per alla Spagna, nel mese di maggio i55a. Frattanto il destino dei ribelli di Cuzco aveva destato un grande malcontento fra le truppe. Una congiura ordita nel monastero di Santo Domingo da Egas de Guzman, Bal-dassare Osorio, don Sebastiano de Castilla ed altri, e che avea per iscopo di uccidere il nuovo corregidore Alonso d’Alvarado, c d’inalberare lo stendardo della rivolta, venne felicemente discoperta. Il malcontento non sussistette però meno, essendone sempre cagione l’ordinanza del re (i) Errerà, dee. Vili, lib. VI, cap ijjlib. VII, cap. ia e i3.