208 CRONOLOGIA STORICA vano pure alla risurrezione dei corpi, senza però attendere nè punizione ne premio (i). L’omicidio, il furto, l’incesto e 1’ adulterio con una moglie legittima erano puniti di pena capitale. Gli altri delitti erano castigati col supplizio della ruota, colla relegazione nelle Ande, la frusta e la prigione. Qualche-volta il colpevole era pure impiccato pei talloni, e lasciato in questa situazione fino a clic fosse morto; altri erano condannati a portare una pietra sul dorso. Un uomo che penetrava con violenza nella casa delle mamaconas era immediatamente impeso pei talloni, assieme alla vergine che l’avea favorito, o che si era lasciata da lui sedurre. 11 libertinaggio con una donna non maritata era un delitto capitale; e lo era del pari ogni scandalo dato da una donna. L’ uomo che uccideva la moglie per cagion d’adulterio era assolto; ma se ciò commetteva per qualsiasi altro motivo, subiva l’ultimo supplizio a meno clic non fosse un uomo di rango, al quale era inflitta un’altra punizione. La donna che uccideva il proprio marito era impesa pei talloni finché morisse; e si esponeva allo stesso supplizio se, essendo incinta, avesse preso qualche cosa per procurarsi l’aborto. Il colpevole di violazione di una donna non maritata era condannato a portare la pietra ed alla morte in caso di recidiva. L’ omicidio con intenzione di rubare era punito colla morte, preceduta dal supplizio della ruota. 11 furto era punito colla relegazione del colpevole nelle Ande. Il furto d’oggetti di prima necessità, al quale taluno fosse stato indotto dal bi-sogno, non esponeva che ad un’ammonizione; ma la recidiva portava la pena della pietra. Quegli che rubava legna sulle terre altrui era del pari punito; e quegli che cacciava furtivamente era condannato a portare la pietra. ^ 0{*ni individuo che avea ucciso il suo simile in rissa, s’era 1 aggressore punivasi di morte, o di relegazione pcr- £etua nelle Ande. La stregoneria era punita di morte, a stessa pena era inflitta a quello che avesse abbruciato (i) Gomara, cap. ia5. - Pietro de Cieza, cap. 72. - Zarate, lib. ì, cap. ia. - G. Della Vega, lib. VII, cap. 7,