DELL' AMERICA 313 innalzato una specie di ripari formati da grandi forche che sostenevano alcune coperte per garantirsi dagli ardori del sole. La corrente del hume essendo rapidissima e pericolosa, il cacico Mocha fece costruire dalle sue genti sei zatte di legno leggero, sulle quali gli spagnuoli transitarono in capo a sei giorni. Marciarono poscia per lo spazio di tre leghe frammezzo ai monti fino ad una provincia cui nomarono Perico; passarono quindi in quelta di Che-rinos e giunsero finalmente nel paese di Siila e Chacaynga, ove fondarono la città di Jaen de Bracamoros, al confluente del fiume Principe col Maranon, a 5°25' di latitudine sud, ad eguale longitudine di quella di Quita, cinquanta-cinque leghe da Loxa e trenta da Chachapoya. La vicina contrada è elevata e monluosa, ed è posta nel centro dell’ antica provincia di Chacaynga, una fra quelle conosciute sotto la generàle denominazione di Chuquimayo. Si aggiunse più tardi al nome di Jaen quello di Bracamoros, al-loraché vennero ivi a stabilirsi le tribù di questa nazione (i). Secondo Alcedo, !a popolazione di Jaen de Cracamo-ros non sorpassa i quattromila abitanti, la maggior parte genti di colore. Frattanto i soldati di Cuzco iecero apparire il loro malcontento contra il presidente cui accusavano d’ingiustizia ed ingratitudine. Fra i più arroganti, si notava il capitano Francesco Ernando Giron che aveva ricevuto in retaggio il repariimiento o possessione di Guaynarima che avea appartenuto a Pizarro e che produceva una rendita di uovemila pcsos. Prima di portare le sue lagnanze al viceré ne domandò l’autorizzazione all’arcivescovo Loa-ysa, e dietro il rifiuto di questo prelato parti con alcuni soldati per a Xaquixaguana. Il licenziato Cianca, capo giudice di Cuzco, avendogli indarno spedito un alquazil con invito di ritornarvi^ inviò per arrestarlo Alonso de Meudoza che lo ricondusse a Cuzco. Cianca aprì allora il processo contro i principali perturbatori dell’ordine pubblico: Giovanni d’Estrada fu impiccato come ribelle, ed i capitani Ernando de Benavente, Diego d’Avalos e Geronimo de Porres vennero esiliati. (1) Errera, dec. VITI, lib. V, cap. 12. T." X." P.f III." 21