DELL’ AMERICA iS3 Navigazione. I peruviani non costruivano nè piroghe, nè canotti, forse perché il legno clic si trova nel loro paese è in generale durissimo- Formavano delle zatte per passare i fiumi, servendosi di una specie di legno leggero che trovasi specialmente a Quito. Si servivano pure allo stesso scopo di fasci formati di giunchi appuntiti da un lato della grossezza di un bove, e cui conducevano battendo i piedi e le mani a guisa di remi- Aveano pure una specie di zatta formata di grandi zucche fortemente legate insieme e di un’ auna e mezza quadrata, la quale era condotta al dinanzi da un indiano a nuoto, e spinta al di dietro da altri uno o due egualmente a nuoto. Per attraversare i fiumi ed evitare i pericoli della corrente e degli scogli, lanciavano da una roccia all’ altra sponda una grossa gomena fatta d’una specie di canape chiamato chahuar e cui attaccavano poscia ad un albero o ad una roccia. A questa gomena era adattato un anello grosso quanto il braccio, a cui era sospesa una cesta di vimini abbastanza grande per contenere tre o quattro persone, e mediante due corde che la ritenevano ai due capi, passavano il fiume. Le provincie vicine somministravano la gente necessaria a far attraversare il fiume ai passanti, ed era anche tragittato il minuto bestiame, come i montoni, le capre, i porci, ecc. I peruviani andavano frequentemente a pescare a cinque o sci leghe in mare in battelli di giunco e di paglia. Essi adopravano a ciò alcuni uncini, reti ed ami \ ma questi ultimi non erano buoni a nulla, non essendo fatti nò di acciaio, nè di una specie di ferro chiamato quillay, di cui pure possedevano alcune miniere (i). I canotti dei peruviani si componevano di due pelli di lupo marino enfiate e cucite insieme nel mezzo ed assicurate a traverso verso le loro estremità mediante due pezzi di legno, attraversati nel mezzo da una piccola tavola della lunghezza delle pelli e larga tre in quattro pollici -, il tutto era poi assicurato da corde fatte con intestini di foche. Al dissopra è distesa ed assicurata ai quattro angoli un’altra pelle di questo animale per mettervisi al co- (i) G. Della Vega, lib. Ili, eap. 16.