DELL’ AMERICA 543 un’ ccclissi del sole layantu ed una della luna laycujcn, cioè la morte del sole e della luna (i). Eloquenza e poesia. Essendo l’eloquenza risguardata come un mezzo sicuro di giungere agli onori, essa è pei chilesi l1 oggetto d’ un’attenzione tutta particolare. I discorsi (coyagtucan) de’ loro oratori sono tutti in uno stile assai figurato. 1 poeti chiamati gempin o signori della parola seguono le ispirazioni della loro immaginazione; c come le alte geste dei loro eroi sono il soggetto favorito dei loro canti, la loro poesia è ripiena d’immagini vivaci e forti. I versi sono quasi sempre bianchi c composti di otto od undici sillabe. Musica. Frezier racconta che le parole cantate dai chilesi Don hanno nè rima, nè cadenza, e che il canto è sì poco modulato che tre sole note basterebbero per esprimerlo tutto intero. Lingue. “ Gli aborigeni, dice Molina, parlano tutti il chili-dugu, eh’ è la lingua del Chili. Essa è dolce, armoniosa, espressiva, regolare e possedè una quantità di parole che esprimono con forza non solamente gli oggetti naturali, ma ancora le affezioni morali e le cose astratte (a), n Ìi) Molina, lib. II, cap. 6, pag. 88, e segg. i) Noi rimettiamo il lettore alla gramatica ed al vocabolario della lingua chili-dugu, composti dal padre Havestadt, e ad un saggio sulla stessa lingua unito alla prima edizione della geografia e della storia civile del Chili' di Molina. Il primo dice nella tua introduzione : » Habet autem lingua chilensis quam plurima omnino preclara,rara et inaudita: unicam nempe deeli-nationem, conjugationem unicam, et utramquv perfacilem et obviam : unicum genus, nullum nomen aut ver bum anomalum, regulas non nisi umversales ac sine exceptione, atque temper tadem vox, paucis literis mutatis, demptis aut adjectis, agii vices et substantivi, et verbi, et adje-ctivi, et adverbn ,• adjectisque vel insertis variis et serpe permultis parti-culi? formai omnia et qucecumque sua composita, nec raro sensum mte-grum et bene longum : unde fit, ut lingua chilensis sit lingua multo faciliima, et torneisi barbarorum, non solum non barbara; sed aliis linguis tanto meliorj ut siculi montei àndes alias moniti : ita hcet alias linguai usqui eo supertmineat. »