a86 CRONOLOGIA STORICA l’antipapa Benedetto XIII, il quale aveva confermata reiezione dell’ intruso e contribuito più che altra persona del mondo ad associare la fazione degli Odiadiritti. Intanto Giovanni di Baviera giungeva a Liegi, e preso un po’ di cibo si recava tostamente a raggiungere i principi ad Ilui, dov’essi s’eratio ritirati. Nel 2.7 ottobre la città di Liegi e tutte quelle del paese inviarono ai principi i titoli de’ lor privilegi: furono anche rimessi a Giovanni di Baviera, il quale li diede in preda alle fiamme. 11 prelato, fatto ritorno in Liegi, trattò con sì grande rigore questa città c tutte le altre a lui soggette, che la contrada di Liegi, se stiamo all’espressione di un moderno, sembrava una selva di ruote e dì patiboli: oltracciò la Mosa era tutta ingombra di corpi umani che vi si gettavano tutti i giorni. Cotali esecuzioni meritarono a questo prelato il soprani nome di Giovanni Senzapietà. Nel 1417 dopo la morte del conte Guglielmo di lui fratello avvenuta il 31 di maggio egli lasciava Liegi per sempre recandosi in Olanda presso Giacomina sua nipote figlia ed erede dello stesso Guglielmo coll’intendimento di farla sua sposa ovvero divenirne tutore. Prima però dell’anno successivo non abdicò al suo vescovado, cui ripose in mano del pontefice Martino V. Poco dopo egli divenne duca di Luxemburgo mercè il suo matrimonio con Elisabetta di Gorlitz vedova del duca Antonio (V. i duchi di Luxemburgo). GIOVANNI VII di VALENRODE. i4!8. GIOVANNI di VALENRODE, nato da illustre famiglia alemanna, dottore in legge, arcivescovo di Riga 111 Livonia cd uno fra i padri del concilio generale di Costanza, fu eletto vescovo di Liegi da papa Martino V dopo l’abdicazione di Giovanni di Baviera. Entrò egli in pos' sesso del nuovo suo seggio nel 4 agosto 14*8, e rivolse fin d’allora .ogni sua cura al bene spirituale e temporale del* la chiesa di Liegi. Ben diverso da quelli che negli ultimi tempi lo avevano preceduto, egli adempì da se medesimo c con altrui edificazione le vescovili funzioni: iu modello del suo clero colla propria assiduità e raccogli“ mento agli uffici divini, fu vero pastore del suo pop“0