378 CRONOLOGIA STORICA Te francese. Anche Guglielmo dal lato suo slrlngevasi in lega col re d’ Inghilterra, osando perfino di provocare il re di Francia con una formale dichiarazione di guerra, che venne portata a Parigi nel 12 luglio del i387 da uno scudiero, il quale per via aveva corso pericolo della vita, essendo stato preso e cacciato prigione a Tournai, e poscia disciolto per comando del duca di Borgogna. Allorché questi ebbe disimpegnata la sua commissione, il re gli fece dono di un vaso d’argento del peso di quattro marchi, con entrovi cinquanta franchi; perocché era a que’giorni costume di regalare siffatti messaggieri di guerra, e far loro i più onorevoli accoglimenti. Tutta la Gueldria si pose allora in combustione: parecchi comuni amici tentarono d’indurre le parti a componimento, ma tutto riuscì infruttuoso. Nel i388 le genti del Brabante in numero di quarantamila essendosi recate ad assalire la città di Grave, il cui signore Giovanni di Cuyx era partigiano del duca Guglielmo, furono tutte da quest’ultimo poste in fuga a’23 di luglio con sole cinquecento lancie. A tal nuova il duca di Borgogna induceva il re di Francia a muovere in soccorso della duchessa di Brabante; sicché avendo il monarca preso il cammino per la Sciampagna ed il Lnxemburghese,' seguito da centomila uomini, entrò nelle terre di Juliers, e cominciò ad abbandonarle al guasto. Allora il duca di Juliers padre del duca di Gueldria, accompagnato dall’arcivescovo di Cologna e dal vescovo di Liegi, andò a gettarsegli ai piedi, protestando di non aver alcuna parte nell’errore del liglio. Noi possediamo un atto in data del 22 settembre 1388, nel quale il duca, la sua sposa ed il loro figlio minore dichiaravano al re, che la intimazione di guerra fattagli da Gu* glielmo il primogenito non era avvenuta di loro scienza: e tuttavia gliene chiedevano perdono, promettendo che se questi non avesse voluto imitarli, avrebbero aiutato esso monarca a guerreggiare contro di lui (Mss. de Brienne, voi. 34, pag. 201-208). Il re intanto s’inoltrava nella Gueldria; perlocché impaurito il duca, tenne verso di lui la stessa sommissione che il padre suo, c lo scelse ad arbitro fra se e la duchessa di Brabante . Ottenne quindi il pcr‘ dono, ed il monarca riprese la via de’suoi stati (V. 1 duchi di Brabante). Guglielmo nell’anno medesimo portava di