DEI VESCOVI E PRINCIPI DI LIEGI 285 cui castello era fortissimo, fu la sola città che scampo da tale sventura. Un sì fatto cominciamento dovea far presentire a quelli di Liegi che non la sarebbesi risparmiata a Joro medesimi; cd in fatti il conte d’IIainaut, avvertito che il duca di Borgogna s’avviava a gran passi verso il Brabante, avvicinossi a Natnur, e si ricongiunse al conte Guglielmo che col suo esercito lo stava attendendo. Quindi si fecero insieme ad incontrare il duca , ed a lui si riunirono mentre stava per entrare nel contado di Liegi. La nuova dei guasti che il primo aveva allora menati, e il rumore che si sparse essere ornai giunte presso di Saint-Tron la di lui armata e quella dei Borgognoni, cagionava uno straordinario commovimento nell’esercito di Liegi. Già quelli di Dinant, di Thuin, di Fosse e di Covin lo avevano abbandonato per ritornarsene a casa loro: gli altri pensarono meglio di ritirarsi in Liegi, ed all’istante levarono il campo. Quelli di Liegi pertanto, dopo avere inutilmente spesi pres-g sochò quattro mesi davanti a Maestricht, rientrarono il 2i [settembre in uno stato assai triste nella loro città. E come l’armata dei principi li seguiva dappresso, due giorni dopo, spinti dal timore di aver a sofferire un assedio, le si fecero incontro, e nel 23 dello stesso mese trovaronsi a fronte di essa presso le tombe di Othies ovvero di 0-they. Si venne tostamente alle mani : quelli di Liegi inferiori per numero all’ esercito dei principi furono tagliati a pezzi. Lo stesso governatore e l’intruso di lui figliuolo perirono nell’azione, e quegli altri che dalla morte scamparono rimasero prigionieri. I principi scelsero fra questi i principali degli Odiadiritti che ivi trovavansi, e ne fecero memorabil vendetta. (Abbiamo un poema di que’tempi intorno a questa celebre giornata intitolato la Battaglia rii Liegi, che trovasi stampato fra le Memorie per servire cilla storia di Francia e di Borgogna, parte I, pag. 395). Intanto regnava a Liegi la più grande costernazione: i più distinti suoi cittadini si recavano al campo dei .vincitori per implorare la loro pietà, e seco traducevano qualche capo dei ribelli, de’quali ventisette ne furono tostamente decapitati. Si emanò poi un altro ordine in Liegi, in forza di cui ne furono gettati il dopo pranzo dal ponte degli Archi nella Mosa ventiquattro altri insieme col legato del-