538 CRONOLOGIA STORICA dignità fino alla fine del secolo XII, epoca in cui ella venne riunita alla contea di Fiandra; c Siwardo ovvero Sicco, clic fu capo-stipite, se vogliamo erodere a Giovanni di Leydle, dei signori di Brederode c di Teilingcn, la prima delle quali famiglie durò fino al 1679. Arnoldo deve inoltre aver procreato alcune figlie, essendo clic la cronaca d’ Egmond sotto l’anno 1162 accenna una donazione già fatta un tempo a questa abazia dal conte Arnoldo insieme colle sue figlie, Avnuifus comes, cani filiabus suis. TIIIERRI III soprannominato di GERUSALEMME. ioo3 ovvero 1004. TIIIERRI figlio del conte Arnoldo dopo la morte del genitore venne dai partigiani della sua famiglia proclamato conte di Frisia in età di soli dodici anni, e rimase durante la propria minorità soggetto alla tutela di sua madre Lutgarda. Essendosi poi i Frisoni verso l’anno ioo5 di bel nuovo ribellati, Lutgarda, coll’aiuto di una flotta condottale dall’imperatore Enrico II, venne a capo di farli rientrar nel dovere. Dopo la morte di questa principessa tentavano essi con nuovi sforzi di sottrarsi dal giogo, ma furono da Thierri debellati. Egli allora vendicava sopra di loro la morte del suo genitore, e li avrebbe più rigorosamente trattati, se per pacificarlo non avessero acconsentito di pagar la decima sulle loro rendite e di servire a proprie spese ogni volta che a lui fosse piaciuto. La conversione de’ Normauni alla religione cristiana non li aveva già fatti rinunciare alla pirateria; ma avendo essi nel 1009 e nel susseguente praticati alcuni sbarchi nella Frisia, vi furono così malconci, se vogliamo credere a vari scrittori, però lontani dall’epoca di cui parliamo, che perdettero ogni desiderio di più ritornarvi. Altri invece sostengono che bensì questi si ritirasseio, ma a loro bell’agio e senza veruna perdita. Thierri vantava certe pretensioni ereditarie sopra una porzione del Teisterbant, che già da gran pezza ì vescovi d’Utrecht s’erano appropriata, l'er trovarsi dunque in istato di farle valere, egli eresse allo sbocco della Merwe e della Mosa una rocca sulle ruine, a quanto dicesi, di Durfos, appellandola Dort, eh’è appunto la città di Doo-