DEI DUCIIl DI LIMBURGO 199 della madre sua vantava diritto sopra un tal beneficio. Il giovane principe aveva in pari tempo un’ altra controversia col conte di Loss, il quale gli contrastava la contea di Duras eh’ egli avea già comperata da Conone ultimo suo possessore. Ora facendo il duca e Gerardo causa comune, Enrico di Brabante corse ad assediarli nella città di Saint-Tron, ove entrambi s’ erano chiusi, ma fatto poi consapevole dell’irruzione che Baldovino V conte d’Hainaut, dietro loro istanza, aveva impresa nel Brabante ad oggetto di fare una diversione, levò tosto l’assedio per recarsi a difendere il proprio stato. Baldovino però non lo attese. Cessarono quindi le ostilità, ma l’accomodamento non fu conchiuso prima del nuovo anno. Nei 1192 Enrico prese a tutelare Alberto di Lovanio suo nipote già promosso alla sede vescovile di Liegi ed indi cacciatovi da Lotario di llocbstad di lui competitore. Avendogli concesso un asi- lo presso di se, lo fè consecrare a Beims, dopo avergli ottenute da Roma le bolle; e già s’apparecchiava a condurlo armatamano a Liegi, ma l’omicidio commesso uella persona di questo prelato ai 23 di novembre ruppe ogni suo disegno. Tuttavia il duca si determinò di vendicare il sangue di suo nipote. Come poi l’imperatore Enrico VI cadeva in sospetto di aver presa parte in questo misfatto, di cui la pubblica voce incolpava il conte di Hochstadt e Lotario di lui fratello, i duchi di Limburgo e di Brabante formarono una cospirazione insieme con altri principi dell’impero per cacciare dal trono il monarca; e fino a tanto ch’ella sortisse il suo effetto, se ne andarono sul principio del ug3 a porre a ruba la contea di Hochstadt. Nondimeno parecchi amici comuni vennero poscia a capo di riconciliarli coll’imperatore. Allora il duca di Limburgo si sbracciava per ottenere a suo figlio Simone la sede vescovile di Liegi, ed infatti gli riuscì di comprarsi la pluralità dei voti ; ma essendosi a Roma annullata questa elezione dietro l’appello di quattro arcidiaconi, ai 18 novembre del ii94 se ne fece una nuova, la quale cadde sopra Alberto di Cuyck. Il duca Enrico volle sostenere quella del proprio figlio colla violenza, ma ogni sforzo fu vano; che il pontefice Celestino III dava la preferenza al nuovo eletto, inalzando Simone, per risarcirnelo in qualche modo, al cardinalato, dignità di cui