DEI DUCHI DI LOTHIER E DI BRABANTE i ,5 pcratore Enrico IV in ricompensa de’ propri servigi. E ben assai grandi egli ne aveva renduti a questo principe nelle varie sue spedizioni, c massime nella battaglia datasi il i5 ottobre del 1080 contro l’anti-cesare Rodolfo, cui ferì mortalmente di un colpo di lantia, ovvero col ferro dello stendardo imperiale eli egli portava, nonché nel io83 all’assedio di Roma. Poco prima dell’ epoca della sua investitura egli avea posto termine ad una lunga guerra col vescovo di Verdun, riguardo alla contea stessa di Verdun, di cui questo prelato s’era posto in possesso dopo la morte di Goffredo il Gibboso, il quale ne avea goduto per diritto di eredità. Il vescovo l’aveva poscia ceduta al conte di Namur; ma Goffredo di Buglione costrinse quest’ultimo ad ¡spogliarsene a favore di lui medesimo. Nel iog5 avendo presa la croce per la liberazione di Terra Santa, egli vendette coll’ assenso di sua madre ad Otberto vescovo di Liegi il suo castello di Buglione per la somma di settemila marchi d’argento, giusta Orderico Vitale, di mille cinquecento marchi dello stesso metallo, secondo Alberico, e di milatre-cento marchi d’argento e tre d’oro, se stiamo a Gilles di Orvai, riserbando tuttavia la facoltà della ricupera, giusta Nicola di Liegi, a’suoi tre più prossimi eredi successivi. Otberto, prosiegue Gilles d’Orvai, tanto più volontieri fece un simile acquisto, essendoché il castello di Buglione gli , era forte molesto per le escursioni frequenti di Goffredo sulle terre della sua chiesa. Ma le opposizioni che si riscontrano nella narrazione di questi scrittori rispetto al prezzo della vendita diede luogo ad alcuni critici di richiamarla in dubbio ■, e ciò, dicono essi, con tanto maggior fondamento, in quanto che non ne venne giammai prodotto il titolo. Questa pretesa vendita od ipoteca, aggiungono essi, unicamente fondata sopra una pubblica voce, non potrebbe forse essere stata immaginata sull’ appoggio di un atto, per Io quale Goffredo di Buglione preparandosi al viaggio di Terra Santa avea poste le fondazioni, già erette dall’avo suo materno e da lui medesimo in favore dell’abazia di Sant’-Uberto, sotto la protezione della chiesa di Liegi contro tutti coloro della sua famiglia od altri che avessero in seguito voluto recare alle medesime alcun pregiudizio? Quest’atto esiste negli archivi della chiesa di Liegi ed in quelli dell’ abazia di Sant’-