2l6 CRONOLOGIA STORICA zelante di esso rispetto ai temporali interessi della sua chiesa si adoperò a farla rientrare nel possesso di vari fondi che avidi c potenti laici le aveano rapiti. Non essendo la sua autorità forte abbastanza per ottenere questa ricupera, ci si pose in cammino per implorare la protezione di Chil-deberto re d’Austrasia. Fu indovinato il fine di questo suo viaggio; laonde i suoi nemici, avendolo atteso sulla via il 17 settembre del 672, od in quel torno, nella foresta di Bivalt presso Spira lo posero a morte. Egli fu sepolto nello stesso luogo, ma il di lui successore ne fece trasferire le reliquie a Maestricht. La chiesa onoralo come martire nel giorno della sua morte. SAN LAMBERTO. 672 circa. SAN LAMBERTO, nato verso il G/fo a Maestricht da nobili genitori, e discepolo di san Teodardo, a lui succedette nel vescovado. I primi anni del suo reggimento furono tranquilli sotto la protezione del re Childc-rico, che onorava questo prelato d’una stima singolare. Ma essendo il monarca stato ucciso nel 674, Lamberto si vide esposto alle persecuzioni del magistrato Ebroino, aperto nemico di tutti i vescovi che non approvavano la sua tirannide. Lamberto per comando di costui venne quindi scacciato dalla sua sede, e Faramondo posto in di lui vece. Era questo un sostituire il lupo al pastore. Nei sette anni che questi godette d’una tale usurpazione, Lamberto ritirossi nell’abazia di Stavclo, dove visse fra gli esercizi della vita monastica. La morte però di Ebroino, avvenuta sul cominciare dell’anno 68r, cangiava aspetto alle cose, poiché Pepino di Heristal di lui successore nella dignità di prefetto d’Austrasia s’affrettò di restituire Lamberto alla sua chiesa dopo averne scacciato colui che lo avea soppiantato. II vescovo al suo ritorno spiegò tutto lo zelo nel riparare ai mali che la lunga sua assenza ed i cattivi diportamenti di Faramondo aveano cagionati al suo ovile. Ma nel mentre che ci dedicava tutto se stesso alla salvezza delle anime, due congiunti di Codone principal officiale di Pepino e fratello, dicesi, di Alpaide di lui concubina, abusando della propria autorità, invasero le terre della sua chiesa. Lamberto