DEI VESCOVI E PRINCIPI DI LIEGI AGILFREDO. ^65 al più presto. AGILFREDO fu tratto dal monastero di Saint-Bavon, di cui era abate, affinchè reggesse la chiesa di Liegi dopo la morte di Fulchero. Sigeberto lo chiama vescovo insieme ed abate; dal che sembra si possa conchiudere ch’egli conservasse l’abazia anche nella dignità vescovile. Agilfredo era d’illustri natali, e per lo merito suo personale godeva grande riputazione alla corte di Carlomagno; talché la stima in che si teneva procacciò ragguardevoli beni alla chiesa di Liegi. Cessava di vivere nel 787, giusta la cronaca d’Hasnon. GERBALDO ovvero GAERBALDO. 787. GERBALDO ovvero GAERBALDO successore di Agilfredo occupò questa sede per lo spazio di ventitré anni; e come godeva alla corte di Carlomagno la stessa riputazione che il suo antecessore, ne trasse profitto, siccome lui, a vantaggio della sua chiesa. I privilegi e le immunità ecclesiastiche trovarono in esso un difensore zelante. Fizeno e Foulon segnano la sua morte a’ 18 ottobre dell’anno 809. Martene pubblicò nel tomo VII della sua Ampliss. coìlect. parecchi molto sodi avvertimenti da esso diretti al suo popolo sotto il titolo di Gerbaudi instructio ad gre-(¡em suum. WALCANDO. 810. WALCANDO da Eginardo appellato WALDGAN-DO venne sostituito a Gerbaldo nell’anno 810, e fu tra il numero dei prelati che soscrissero al testamento di Carlomagno steso ad Aix-la-Chapelle. Nell’814 egli assistè questo principe in punto di morte, correndo allora il quarto anno del suo vescovado. Essendo l’abazia d’Andagine ovvero Andaine, già fondata da Pepino d’Heristal e Plectrude di lui consorte in mezzo alle Ardenne, a que’tempi caduta nel rilassamento a cagion di penuria, Walcando provvide a'bisogni di essa, dotandola di alcuni fondi tratti dal suo